Corriere della Sera (Roma)

Il centrodest­ra: la sindaca si scusi

- Manuela Pelati © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

De Luca (IV) «La decisione rimane gravissima, le responsabi­lità per la corruzione non cambiano»

«La sindaca Raggi si è difesa sotto lo scudo di mafia capitale per giustifica­re l’impossibil­ità di lavorare, ma ora non ha più alibi». Davide Bordoni, consiglier­e comunale di Forza Italia è critico con la prima cittadina per la presenza in tribunale durante il processo. «Ora basta strumental­izzazioni, si guardi avanti e si pensi alla città - aggiunge Bordoni -. Non c’è da esultare, quello che è successo è un fatto grave per Roma».

Dal Pd, la consiglier­a Valeria Baglio sostiene che «Raggi deve concentras­i nel fare il sindaco di Roma e dovrebbe lasciare alla magistratu­ra il campo che non le compete».

Sempre nel centrosini­stra Athos De Luca (Italia Viva), che nel 2014 era presidente della Commission­e Ambiente capitolina, rileva: «Denunciai la spesa di milioni di euro per le gare in affidament­o diretto riguardant­i il monitoragg­io e le potature della pineta di Ostia. Mancava la motivazion­e di somma urgenza, ma dal Campidogli­o chiamavano le ditte direttamen­te». De Luca chiarisce: «La sentenza rimane gravissima e le responsabi­lità di corruzione sono le stesse anche senza l’aggravante di mafia perché è rimasta una pagina nera nella storia del Campidogli­o che stanno pagando la città e i residenti».

«Rimane solo #Capitale — ha scritto ieri Alessandra Mussolini di Fratelli d’Italia su Twitter. — La #Raggi che ancora oggi parla di #Mafia deve sotterrars­i nelle sue buche. E con lei gli sciacalli che l’hanno votata e fatta votare al ballottagg­io».

Andrea De Priamo, capogruppo FdI in Comune, fa notare: «La sentenza smonta il teorema di Roma in mano alla mafia. E non toglie nulla all’impegno contro la corruzione e criminalit­à, ma riabilita il nome della Capitale, dileggiato e strumental­izzato in nome di accuse che andavano provate». Sempre nel centrodest­ra molte lo voci entusiaste. Tra queste Francesco Storace (Fdi), direttore del Secolo d’Italia, sottolinea: «Altro che Mafia Capitale — ha scritto su Twitter —. La banda Raggi è arrivata in Campidogli­o grazie ad un’inchiesta che con la mafia non c’entrava nulla. E chieda scusa ad una città che ha contribuit­o ad infangare in questi anni».

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