Gli studenti del Lazio visitano le Foibe Ora dall’Istria a Roma
Dall’Istria a Roma, per dare continuità al primo viaggio del ricordo organizzato dal Consiglio regionale del Lazio. Ad annunciarlo è stata la delegazione in visita ieri nei territori segnati dall’esodo della comunità italiana che nel secondo dopoguerra fu annessa all’ex Jugoslavia di Tito. Il viaggio ha coinvolto 120 studenti. L’idea è quella di replicare l’iniziativa nella Capitale e in altre province in una data a ridosso del 10 febbraio «Giorno del ricordo» nei luoghi che accolsero i profughi (16 mila nel Lazio, di cui 10 mila a Roma): dalle stazioni ferroviarie, Termini e Prenestina, ad Alatri, Civitavecchia e Acilia, dove è già presente una stele commemorativa. L’evento, progettato in collaborazione con Anvgd (Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia), si concluderà al villaggio giuliano-dalmata nel IX Municipio. Tra i testimoni che hanno accompagnato i ragazzi Lidia Bonaparte, 84 anni: «Quando salimmo sul vaporetto a Pola, i miei genitori piangevano nel vedere la loro terra allontanarsi: un’immagine che non potrò mai dimenticare. A Roma finimmo nel campo profughi allestito alla stazione Termini. In quel momento ho capito di essere diventata una bambina povera». Nel corso della mattinata gli studenti hanno incontrato i coetanei della scuola media superiore «Dante Alighieri» di Pola (nell’Inferno il sommo Vate cita la città istriana). Tra gli ospiti anche Furio Radin, vice presidente del Parlamento croato, e Tamara Brussich, vicepresidente del Consiglio regionale istriano. Il suo omologo alla Pisana, Devid Porrello (M5S), ha rivolto un messaggio ai giovani: «Voi siete semi di pace, che spero possano formare anche gli altri. Queste terre sono un esempio della vittoria sulle cattiverie del passato, sui nazionalismi e sui totalitarismi».