Daniele Silvestri, un tour con la terra sotto i piedi
Live senza palco per i 25 anni di carriera Si parte da Roma. Ospite del tour Rancore
Al posto del palco un gigantesco cumulo di terra al centro dei palasport.
Daniele Silvestri per questo suo primo tour da solo nei palazzetti — già inaugurati assieme agli amici Niccolò Fabi e Max Gazzè e dal concertoevento tenuto lo scorso anno al Forum di Milano — ha usato la fantasia che, in questo caso, sconfina con una sana pazzia. E, citando il nuovo album, ha deciso di mettere la Terra sotto i piedi. «Una follia senza motivo» ha raccontato il cantautore romano che si preoccupa dei musicisti (nove, inclusi due batteristi) «che devono arrampicarsi lì sopra» e di chi «deve pulire tutto». Un imponente ledwall e un gioco di luci compongono il resto della scenografia. «I palazzetti sono spazi difficili, impegnativi per l’ascolto — ha spiegato — Per convincermi ci doveva essere un buon motivo, qualcosa che rendesse unica l’esperienza».
In questo caso di «buoni motivi» Silvestri ne aveva due: festeggiare i 25 anni carriera (anche se ha sottolineato che l’aspetto autocelebrativo è quello meno importante per lui) e il nuovo album. Un disco dalle sonorità più potenti e meno intime del precedente Acrobati, che ha richiesto luoghi più grandi. «Ci sono voluti 50 anni di vita e 25 di carriera per trovare non tanto il coraggio, quanto la voglia di decidere di fare un tour nei palasport. Ho sempre amato gli spazi più raccolti, o la magia dei teatri... e continuerò a farlo. Ma ho anche sempre avuto voglia di cimentarmi con sfide diverse, e a quanto pare le nuove canzoni sembrano spingermi in questa direzione».
La scaletta, nata durante le lunghe prove che hanno tenuto Silvestri e la sua band per un intero mese all’Officina Pasolini, alternerà momenti elettronici a set più acustici e dilatati, mentre una parte centrale sarà dedicata ai festeggiamenti di questo quarto di secolo di musica con un «concerto nel concerto»: un viaggio nel tempo rigorosamente cronologico dal 1994 a oggi, con una carrellata senza sosta dei brani più rappresentativi della sua carriera.
Amici come Manuel Agnelli e Max Gazzè lo raggiungeranno in qualche data di questo tour. Ospite fisso, invece, è il rapper Rancore. Con lui, Silvestri ha portato all’ultimo Festival di Sanremo Argentovivo, la canzone sugli adolescenti disillusi. Un tema difficile da far digerire a una platea tradizionalista come quella dell’Ariston, ma che non ha scoraggiato i due amici. Perché come ha detto Silvestri alla rivista Rolling Stone: «Volevo dare voce ai sentimenti più bui di un sedicenne di oggi, perché in parte li ho conosciuti».