Corriere della Sera (Roma)

Film e passioni, il doc sulla vita di Carlo Vanzina

- di Stefania Ulivi

Testimonia­nze La famiglia, De Sica, Abatantuon­o, Verdone, Tornatore, Ferilli, Isabella Ferrari

«Il cinema è una cosa meraviglio­sa». L’ha scoperto fin da bambino Carlo Vanzina, (scomparso l’8 luglio 2018), insieme al fratello Enrico, i figli di Steno cresciuti a pane e set. Tenuti in braccio dagli amici di famiglia, registi sceneggiat­ori, attori, produttori. «Da ragazzo vedevo anche quattro film al giorno» racconta lui stesso nel documentar­io di Antonello Sarno prodotto da Medusa che passa oggi alla Festa di Roma alle 17.30 in Sala Petrassi. Li annotava tutti, corredati da giudizi e impression­i su un quaderno giallo, cinefilo appassiona­to prima che regista, sceneggiat­ore, produttore. Un uomo di rara gentilezza e simpatia, come ricordano i tanti amici — tra gli altri, Massimo Boldi, Christian De Sica, Diego Abatantuon­o, Carlo Verdone, Giovanni Malagò, Giuseppe Tornatore, Marco Risi, Massimo Ghini, Enrico Lucherini, Jerry Calà, Sabrina Ferilli, Isabella Ferrari, Aurelio De Laurentiis, Claudio Amendola, anche il critico del Corriere Paolo Mereghetti — chiamati, insieme a Enrico e alle figlie Virginia, Assia e Isotta, a comporne un ritratto. «Il regista Carlo Vanzina è noto al grande pubblico proprio per i film che gli ha sempre dedicato, mentre l’uomo colto, sensibile, riservatis­simo ma attento e affettuoso, è certamente meno conosciuto», spiega Sarno.

Ecco scorrere, tra una testimonia­nza e l’altra, filmati e scatti di vita familiare. Carlo che gioca con il padre Steno. Carlo che ogni domenica seguiva il calcio ma si divertiva a dichiarare di essere tifoso «sia della Roma che della Lazio» (e infatti aveva in tasca le tessere di entrambe). Carlo a 17 anni assistente volontario di Mario Monicelli. Carlo e la sua sterminata filmografi­a (oltre settanta titoli) dai suoi primi successi Eccezzziun­ale…veramente e Viuuulente­mente mia,

a Sapore di Mare, da Vacanze di Natale a Yuppies, da Sotto il vestito niente a I miei primi 40 anni… fino ad arrivare al suo ultimo film Caccia al tesoro.

Carlo talent scout: fu lui a portare al cinema Diego Abantantuo­no e Isabella Ferrari, a traghettar­e Carol Alt dalle passerelle al grande schermo. Carlo spettatore instancabi­le anche da adulto. «Non so come facesse — ricorda con tenerezza Giuseppe Tornatore —, ma riusciva a vedere tutti i film in programmaz­ione e così gli chiedevo giudizi di quelli che aveva visto e lui me li dava ed erano sempre puntuali. Credo che in quanto a cinefilia poteva competere con Martin Scorsese». Carlo padre affettuosi­ssimo come raccontano le tre figlie. E, soprattutt­o, fratello insostitui­bile di Enrico. La metà di una coppia indivisibi­le. «Abbiamo frequentat­o il cinema e la gente di cinema fin da bambini. Carlo era un gran borghese, uomo colto e riservato. Ora che non c’è più, la mattina quando passeggio al Parco dei Daini a Villa Borghese, dove veniva sempre lui con i suoi cani, lo cerco ancora con lo sguardo. Chissà? Forse un giorno torneremo a passeggiar­e insieme».

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 ??  ?? Momenti Da sinistra, Carlo ed Enrico bambini con il padre Steno (Stefano Vanzina), regista e sceneggiat­ore; i due fratelli con Alberto Sordi sul set del film «Un americano a Roma»; Enrico e Carlo adulti; Carlo con la famiglia: la moglie Lisa Melidoni e le tre figlie Virginia, Assia e Isotta
Momenti Da sinistra, Carlo ed Enrico bambini con il padre Steno (Stefano Vanzina), regista e sceneggiat­ore; i due fratelli con Alberto Sordi sul set del film «Un americano a Roma»; Enrico e Carlo adulti; Carlo con la famiglia: la moglie Lisa Melidoni e le tre figlie Virginia, Assia e Isotta
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Carlo Vanzina (Roma 19512018), regista, sceneggiat­ore e produttore cinematogr­afico: alla sua vita e al suo lavoro è dedicato il documentar­io «Il cinema una cosa meraviglio­sa»
Ricordo Carlo Vanzina (Roma 19512018), regista, sceneggiat­ore e produttore cinematogr­afico: alla sua vita e al suo lavoro è dedicato il documentar­io «Il cinema una cosa meraviglio­sa»

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