Corriere della Sera (Roma)

Lo choc per il delitto, poi la paura

L’Appio Latino e l’uccisione di Luca Sacchi. «Abbiamo terrore di fare una passeggiat­a»

- Frignani

Un quartiere, quello dell’Appio Latino, sotto choc per l’uccisione di Luca Sacchi. «Adesso siamo terrorizza­ti solo all’idea di fare una passeggiat­a», dicono i residenti, mentre dalla sindaca Virginia Raggi arrivano parole di «dolore» per la morte del ragazzo. Per le opposizion­i però «Roma è fuori controllo».

«Non dimentiche­rò mai la scena di quel povero ragazzo steso a terra, con le braccia aperte. E la sua fidanzata che l’ha raggiunto dopo un minuto circa e si è buttata su di lui gridando disperata». Mario abita al primo piano dell’ultimo palazzo di via Teodoro Mommsen, all’incrocio con via Franco Bartoloni. La finestra del bagno si affaccia proprio sul punto in cui Luca Sacchi è stato colpito a morte giovedì sera dal proiettile esploso da un balordo che aveva rapinato la borsa alla sua fidanzata Anastasiya Kylemnyk. È uno dei testimoni dell’omicidio del 24enne istruttore di fitness, deceduto ieri mattina al San Giovanni. Un delitto che getta tutta la zona dell’Appio Claudio, ai margini del parco della Caffarella, nel terrore.

«Era una zona tranquilla, è diventata terra di nessuno», spiegano i residenti di via Bartoloni. Antonella racconta di «aver udito un botto fortissimo, mi sono affacciata anche io alla finestra e ho visto quel ragazzo completame­nte sporco di sangue. È stato orribile». «Qui dietro hanno rapinato più volte il supermerca­to, nel parco ancora ricordiamo lo stupro di una ragazzina nel 2009, senza contare l’omicidio di Diabolik un po’ più avanti, verso Don Bosco, ad agosto. Abbiamo paura - dice un pensionato che scuote la testa davanti ai fiori lasciati dove Luca è stato colpito -: furti in casa anche di giorno e con gli inquilini dentro e truffe agli anziani. Da qualche mese la situazione da queste parti sta precipitan­do». Ma c’è anche chi si interroga sulla dinamica dei fatti, che i carabinier­i del Nucleo investigat­ivo di via In Selci vogliono chiarire per sgombrare il campo da altre ipotesi che non sia quella di una rapina finita male. «Mai accaduto nulla del genere, siamo attoniti. Non ci ricordiamo fatti di sangue come questo», dice Massimo, un ragazzo che ha udito anche lui «il colpo di pistola. Un botto fortissimo, pensavo fosse un grosso petardo. Mi sono precipitat­o davanti al pub: quel giovane era disteso a terra, la fidanzata urlava disperata, attorno a loro un capannello di una sessantina di persone. Possibile che qualcuno abbia tentato di rapinarla davanti a tutta questa gente?», si chiede il 20enne.

«Questa città mi ha tolto tutto, sicurezza zero, vivo qui da anni. Pensare che un figlio esca di casa con la fidanzata per andare in un pub e poi non tornare più è inimmagina­bile». Così la mamma di un amico di Luca, che aggiunge: «Sono di Genova ma vivo vicino piazza Re di Roma. Non è un posto tranquillo. Dico sempre ai miei figli: non rispondete a nessuno. In questa città non si può essere onesti, le cose non si possono dire, è meglio stare zitti». Molte le reazioni politi

che. A cominciare da quella del governator­e del Lazio e leader del Pd, Nicola Zingaretti, che chiede «giustizia di fronte a questa tragedia che lascia tutti noi senza parole», mentre il vice presidente del Consiglio regionale Giuseppe Cangemi (Misto) parla senza mezzi termini di Roma come di «una città governata dalla violenza e dalla paura dove esci per fare una passeggiat­a, vieni derubato e, se provi a difenderti, ti sparano». «Roma allo sbando, città ormai terra di nessuno. La percezione è che sia pericoloso girare per Roma, con il rischio di rimetterci la pelle», conferma Fabio Rampelli vicepresid­ente della Camera e deputato di Fratelli d’Italia. E la presidente Giorgia Meloni si dice «scioccata e infuriata dalla notizia dell’omicidio di Luca. Chiediamo al Governo e al ministro dell’Interno Lamorgese di riferire immediatam­ente in Parlamento e spiegare nel dettaglio che cosa intende fare per far fronte a questa ignobile situazione». «La sindaca proclami il lutto cittadino nel giorno dei funerali di Luca», propone infine Riccardo Corbucci, coordinato­re del Pd Roma. E la prima cittadina Virginia Raggi risponde: «Profondo dolore, questi criminali vanno arrestati e puniti severament­e».

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