Giallorossi, la rinascita del buon Pastore
In campo 235 minuti tra Samp, Borussia e Milan: «Fonseca non ci lascia mai soli» Fantasista
Con la maglia della Roma, in un anno e mezzo, ha giocato solo tre partite dal primo all’ultimo minuto: Roma-Atalanta 3-3 (27 agosto 2018, segnò un gol di tacco); RomaEntella 4-0 (Coppa Italia, 14 gennaio 2019); Roma-Milan 2-1 (domenica sera). Anche per importanza del momento, con sette assenti per infortunio e Kluivert squalificato, la partita del Flaco contro i rossoneri è stata la più importante. I numeri sono stati tutti positivi: 4 tiri, un expected gol purtroppo fallito, l’81% di passaggi riusciti (12 su 15 nella trequarti offensiva), 9 palloni recuperati e solo uno perso, 4 tackle vinti su 6, 5 falli subiti e uno commesso. Il dato più incoraggiante, però, è il minutaggio: in otto giorni - tra Sampdoria, Borussia M’Gladbach e Milan - l’argentino ha messo insieme 235 minuti. Nessuno pensava, a inizio stagione, che potesse rendere ancora così tanto.
«Sto bene, ma posso fare ancora meglio - ha detto El Flaco -. Fonseca mi ha dato fiducia dal primo giorno e questo, per ogni calciatore, è dere
cisivo. L’allenatore non ci lascia mai da soli e parla con tutto il gruppo». Ogni riferimento a Eusebio Di Francesco non è assolutamente casuale.
Non c’è tempo, però, per fare festa: la Roma torna in campo domani sera a Udine e sabato nell’anticipo contro il Napoli. Poche ore per riposa
e un solo recupero: Under, che potrà dare almeno un buon cambio. Ieri visite di controllo per Pellegrini (frattura del quinto metatarso del piede destro) e Diawara (lesione del menisco mediale del ginocchio sinistro). Il primo tornerà a disposizione tra fine novembre e inizio dicembre, il secondo dopo la sosta di novembre. L’esperimento Mancini a centrocampo ha funzionato bene e la Roma riflette se sia il caso di firmare uno svincolato (Rodwell il favorito) o andare avanti così, aspettando il rientro degli infortunati.
Ieri a Trigoria l’assemblea degli azionisti ha approvato l’aumento di capitale di 150 milioni di euro. Serviranno alla continuità aziendale, non a sogni impossibili di mercato. L’amministratore delegato Guido Fienga, su esplicita domanda dei piccoli azionisti, è tornato sugli addii di Totti e De Rossi: «Il distacco è legato a motivi personali. A De Rossi abbiamo chiesto di rivestire un ruolo diverso rispetto a quello di calciatore; Totti il ruolo lo aveva, ma ha preferito uscire. Sono scelte che abbiamo subito, non prodotto. È il giocatore più importante della storia della Roma, continuiamo a volergli bene. Se un giorno si vorrà riavvicinare…». Con questa proprietà sembra impossibile.