Ostia, l’albero di Borsellino sradicato: le foglie strappate
Non è sopravvissuto più di quattro mesi l’«Albero della Legalità» di Ostia. Era un melograno, piantato in un luogo altamente simbolico del litorale, quella piazza Gasparri feudo dei clan, oggi liberata dalla criminalità ma ancora immersa nel degrado. Lo avevano lasciato lì dirigenti e consiglieri di Fratelli d’Italia lo scorso 19 luglio, per ricordare il sacrificio del magistrato antimafia Paolo Borsellino e dei cinque agenti della sua scorta, uccisi proprio quel giorno d’estate del 1992 in via D’Amelio a Palermo. Un altare della memoria, un gesto per indicare la strada della rinascita e del riscatto possibile di Nuova Ostia, un emblema situato proprio davanti ai balconi delle case abitate dalla famiglia Spada. Ora l’alberello è stato sradicato, divelto dalla terra con brutalità, le foglie strappate e sparse nel parco Willy Ferrero. Già dopo pochi giorni dalla cerimonia di allestimento, era sparita la targa commemorativa posizionata tra i rami dagli esponenti politici insieme con la dedica a Borsellino. A segnalare il «vile atto vandalico» è stato su Facebook il segretario del sindacato di polizia Sap Lazio, Francesco Paolo Russo. «Davanti a questa intimidazione, rispondiamo che il nostro partito si schiera ancora una volta dalla parte dei cittadini onesti dei nostri quartieri e dalla parte delle istituzioni che lavorano sul territorio a nostra difesa» il commento dei consiglieri Fdi del X Municipio, Pietro Malara e Maria Cristina Masi. Sdegno condiviso anche dalla leader Giorgia Meloni. «Azioni simili non spaventano e non fermeranno tutti i cittadini onesti. Avanti #ATestaAlta» ha ribadito la stessa sindaca di Roma Virginia Raggi su Twitter. Gli agenti del commissariato di Ostia ieri hanno effettuato anche un sopralluogo nei giardini, in cerca di possibili tracce lasciate dopo il raid vandalico: poche le telecamere nell’area, scarsi gli indizi sull’identità degli ignoti teppisti.