Quattro Fontane, la riapertura con cinque sale
Torna completamente rinnovato. All’evento Puccini, Argentero e il ministro Franceschini
La novità Tutti i film anche in lingua originale: da lunedì arriva «The Irishman» di Scorsese
Sono arrivati in tanti ieri sera per festeggiare, con la proiezione della Palma d’oro 2019 Parasite di Bong Joon-ho, la riapertura del cinema Quattro Fontane: Maria Sole Tognazzi, Vittoria Puccini, Roberto Andò, Gabriele Mainetti, Barbara Bouchet, Lillo e Greg, Luca Argentero, Enrico Lo Verso solo per nominarne alcuni. E moltissimi produttori e distributori, oltre al ministro Dario Franceschini. Ma da oggi sono attesi i romani. Che in via Quattro Fontane 23 — dopo i lavori di ristrutturazione curati dagli architetti Pierluigi Celata e Guido Schlinkert che hanno enfatizzato l’anima funzionalista della sala sorta nel cortile del cinquecentesco palazzo Albani del Drago, troveranno un luogo che in città mancava: in pieno centro una multisala tecnologicamente attrezzata e particolarmente accogliente con poltrone ispirate alla lounge chair di Charles Eames (anche con poggiapiedi per chi opta per la prima fila), con una programmazione dedicata al cinema d’autore, con proiezioni nella versione originale. Oggi, oltre a Parasite, La Belle Époque di Bedos e L’età giovane dei fratelli Dardenne. E da lunedì arriva The Irishman di Martin Scorsese.
«Roma è la capitale del cinema e continua a esserlo anche in termini di biglietti venduti, con circa otto milioni di spettatori nel 2018 — spiega Andrea Occhipinti, ad di Circuito cinema , il network costituito da Lucky Red, Bim, Greenwich, Cinema e Ubu —. Merita delle sale all’altezza della sua storia e della domanda che viene dal pubblico. Pensiamo che non basti proporre grandi film, cosa che Circuito Cinema fa da sempre. Oggi occorre offrire un luogo confortevole, tecnologicamente ineccepibile ed esteticamente appagante. È ciò che abbiamo voluto fare con il Quattro Fontane». Insomma, l’ambizione è di fare concorrenza al divano di casa. «La qualità dell’esperienza per lo spettatore è fondamentale, la nostra ambizione è che il Quattro Fontane venga vissuto come il salotto di Roma dove potersi godere il meglio del cinema nazionale e internazionale in versione originale e doppiata», aggiunge Occhipinti.
Delle cinque sale una, la più piccola, allestita con sedute trasformabili in divanetti, potrà essere affittata da privati. In un’altra resta, accanto ai proiettori digitali Sony 4K, la possibilità di proiettare in pellicola. Tra i titoli in arrivo, grazie alla convenzione con la Cineteca di Bologna, anche classici restaurati. Prossimamente, L’ufficiale e la spia di Polanski e Un giorno di pioggia New York di Woody Allen, come annunciano i poster nel grande foyer dove troneggia in una nicchia, una scaramantica maschera di Ganesha, la divinità induista con il volto da elefante, dio della saggezza, dispensatore di successo.
In ogni sala sono stati tolti dei posti (attualmente in totale sono 513). Questo rinnovamento si inserisce nel processo iniziato, con ottima risposta di pubblico, in altre sale cittadine di Circuito cinema (Giulio Cesare, Eurcine e King). «Meno posti ma molto più comodi. Ci aspettiamo un incremento di spettatori. Abbiamo già moltissime prenotazioni per Scorsese», conferma Fabio Fefè, direttore di programmazione del circuito che segnala gli abbonamenti (ad esempio quello per i giovani: 5 ingressi a 15 euro) e la convenzione con il vicino garage. Ci sarebbero anche due comode fermate della metro, poco distanti: Repubblica e Barberini. Ma questa è un’altra storia.