UN RAGGIO DI LUCE SU ROMA
In una Roma che più disastrata non si potrebbe, ecco sbocciare un nuovo museo. Non è uno in più: è uno speciale, il museo-non museo, il Museo dell’Immaginario, anche se musealizzare la fantasia sembra proprio da pazzi. Un vecchio edificio di Cinecittà ristrutturato, pochi soldi (2,5 milioni) e finalmente una bella sinergia tra Mibac, il promotore, Istituto Luce-Cinecittà, Rai Teche e Centro sperimentale di cinematografia.
Giovani art-designer lo hanno allestito con gli strumenti e il gusto della contemporaneità in cui Marcello e Sophia fanno capolino tra luci stroboscopiche, video, ologrammi e così via. Il Museo Italiano Audiovisivo e Cinema è un raggio di luce in una città sempre più buia e ci fa credere che non è ancora tutto perduto: l’invenzione, la buona volontà, la collaborazione tra parti pubbliche (ma anche private) può dare risultati. L’iniziativa restituisce a Roma il suo ruolo di Capitale culturale, e parlando di cinema il primato è dovuto. Tra parentesi, Cinecittà si appresta a dotarsi di due nuovi «studios» ed è con le autorizzazioni del caso che il Campidoglio si mette in linea con il potenziamento di un’industria nazionale che da lavoro e prestigio alla città. La nascita del nuovo museo ci ricorda che una metropoli è terra di contraddizioni: mentre da un lato tutto sembra andare male, dall’altro energie sotterranee continuano a vivere. Bisogna credere un po’ più nel futuro, forse può bastare.