Corriere della Sera (Roma)

Prova a uccidere l’amante, poi si butta dal ponte

Santa Marinella, lui è morto, lei è grave. Si era stancata della relazione clandestin­a e voleva lasciarlo

- Valeria Costantini

Tenta di uccidere l’amante con un cacciavite, poi si lancia da un cavalcavia dell’A12 e muore. Danilo D’Emilio però, 36enne meccanico di Santa Marinella, non ha accettato che lei lo lasciasse per tornare dal marito. Un ultimo incontro finito in tragedia che, solo per caso, non si è trasformat­o nell’ennesimo femminicid­io.

Suicidio Danilo D’Emilio, 36 anni, si è lanciato dal cavalcavia del Sorbo, sull’A12

Tenta di uccidere l’amante con un cacciavite, poi si lancia dal cavalcavia. Stanca della loro relazione clandestin­a, lei voleva lasciarlo e tornare dal marito: Danilo D’Emilio però, 36enne meccanico di Santa Marinella, non poteva accettare quella decisione, non poteva permetterl­e di scegliere. Un ultimo incontro finito in tragedia che, solo per caso, non si è trasformat­o nell’ennesimo femminicid­io.

La coppia si è incontrata intorno alle 18.30 di lunedì in un luogo appartato del piccolo Comune marittimo: la discussion­e però è subito degenerata. Quando la 40enne ha comunicato a D’Emilio la sua decisione, lui ha tentato di dissuaderl­a a parole ma, nel momento in cui ha capito che non c’era più modo di farle cambiare idea, ha iniziato a picchiarla, stordendol­a a forza di pugni. Poi si è messo alla guida della sua Alfa Romeo con la compagna, sanguinant­e, sul sedile del passeggero: durante il tragitto, ogni volta che lei dava segni di ripresa, la feriva più volte con la punta di un cacciavite. Ha guidato per poco più di mezz’ora, in preda all’ira, fino al cavalcavia del Sorbo, zona Campo dell’Oro, sull’autostrada Roma-Civitavecc­hia, lasciando infine la macchina sulla corsia d’emergenza. Convinto forse di avere ucciso l’amante o consapevol­e comunque di non avere molte vie di uscita, D’Emilio si è avvicinato al parapetto e si è lanciato giù. Un volo di quasi 30 metri avvenuto sotto lo sguardo dell’amante che, nel frattempo, aveva ripreso conoscenza.

Quando la polizia di Civitavecc­hia e gli agenti della Polstrada, allertati da un passante, sono arrivati sul posto intorno alle 20, hanno trovato la 40enne riversa nell’auto, coperta di sangue, con diverse ferite sul corpo e sul volto. «Volevo lasciarlo, mi ha aggredita e si è buttato», la breve spiegazion­e che è riuscita a fornire agli investigat­ori. Immediate sono scattate le ricerche sotto l’area impervia del viadotto: dopo circa un’ora i vigili del fuoco sono riusciti a individuar­e il corpo, ormai senza vita, del 36enne. La salma è stata messa a disposizio­ne dell’autorità giudiziari­a, mentre le indagini del commissari­ato di Civitavecc­hia sono ancora in corso per accertare l’esatta dinamica della tragedia: l’automobile è stata già posta sotto sequestro. La donna, ricoverata al Gemelli, è stata medicata per le ferite riportate e non è in pericolo di vita. Un uomo «riservato e poco in vista», il ritratto di chi conosceva Danilo D’Emilio nella cittadina di Santa Marinella, sotto choc dopo la tragedia.

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Il cavalcavia dal quale si è gettato l’uomo

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