A qualcuno piace (il cinema) classico
Palazzo delle Esposizioni Da martedì al via la rassegna con 15 film di autori classici, proiettati in pellicola 35 mm
Un ladro gentiluomo Gaston Monescu (Herbert Marshall), molto credibile nei panni di un elegante barone intento a corteggiare una contessa — in realtà esperta borseggiatrice (Lily, interpretata da Miriam Hopkins) — pronta, a sua volta, a derubarlo. Lo sfondo, un esclusivo hotel veneziano e gondolieri che passano per i canali cantando ’O sole mio.
Un anno dopo siamo a Parigi, all’Opéra dove la sofisticata Madame Mariette Colet (Kay Francis), vedova assai contesa di un miliardario francese, subisce il furto di una pochette tempestata di diamanti. Sono gli ingredienti di partenza di Mancia competente di Ernst Lubitsch (curiosa versione italiana di Trouble in Paradise), titolo scelto per inaugurare, martedì 5 novembre, la nona edizione della rassegna «A qualcuno piace classico» nella sala Cinema del Palazzo delle Esposizioni.
Uno dei primi film dopo l’introduzione del sonoro, un autentico gioiello dove il celebre Lubitsch touch — difficile da descrivere ma riconoscibilissimo — mostra tutta la sua forza. Dialoghi serratissimi, elegante ironia, un erotismo teso che, dopo l’entrata in vigore del codice Hays, gli valse l’attenzionde dei censori. Nel 1935, tre anni dopo l’uscita, gli fu negata la possibilità di una nuova uscita in sala.
Non è solo questo il titolo da non perdere della rassegna, in programma fino al 26 maggio 2020, che spaziano nel tempo. Dagli anni Venti, con un grande classico del muto come Mikaël di Carl Theodor Dreyer, con Benjamin Christensen, Walter Slezak, Nora Gregor, tra i primi film della storia del cinema a raccontare un amore omosessuale (la proiezione, il 28 aprile 2020, sarà accompagnata dal vivo al pianoforte dal maestro Antonio Coppola). Fino alla seconda metà degli anni Ottanta, con un titolo come Hannah e le sue sorelle, il film di chiusura, opera della maturità di Woody Allen.
Tra gli eventi speciali, Pauline alla spiaggia scelto per festeggiare Éric Rohmer nel centenario della nascita. Parte del ciclo «Commedie e proverbi» («Chi parla troppo si danneggia», è la frase di Chrétien de Troyes che apre la pellicola), attraverso i personaggi delle due cugine in vacanza in Normandia mentre l’estate sta finendo — la quindicenne Pauline (Amanda Langlet) e la trentenne Marion (Arielle Dombase) — il film permette al grande autore francese di tornare su molti temi cari.
In programma anche il Danton di Andrzej Wajda, interpretato da Gérard Depardieu. Da non perdere la Marilyn Monroe de La tua bocca brucia di Roy Ward Baker e La
terza generazione di Fassbinder, opera chiave sulla stagione del terrorismo. Due autori culto della New Hollywood con due film: William Friedkin con Il braccio violento della legge, Paul Mazursky con Harry e Tonto. Non manca Il Vangelo secondo Matteo di Pasolini e un classico della coppia Almodóvar/Banderas, celebrata quest’anno grazie a Dolor y Gloria: La legge del desiderio.