Corriere della Sera (Roma)

L’Angelo bugiardo un omaggio a Lucio Dalla

Da domani lo spettacolo di Duccio Forzano, con Enzo Paci e la voce di Giuliano Sangiorgi

- di Federica Manzitti

Dicevano gli antichi: «Dei poeti è la licenza di mentire». E che fosse poeta Lucio Dalla lo hanno capito in tanti, ma che fosse — fieramente — anche un bugiardo, solo chi lo ha conosciuto da vicino. E L’Angelo bugiardo è il titolo che l’autore e regista Duccio Forzano ha voluto dare allo spettacolo teatrale in prima nazionale domani alla Sala Umberto (via della Mercede, 50) che vedrà in scena oltre a Enzo Paci, nei panni del cantautore bolognese, anche Giuliano Sangiorgi, Kledi Kadiu e lo storico dell’arte Flavio Caroli.

Un progetto pieno di stelle, nato dalla fantasia di uno dei registi televisivi più apprezzati in Italia, che avrà la musica eseguita dal vivo dalla band Lino e la Settima Luna, alcuni contributi multimedia­li e la direzione alla fotografia di Marco Vignanelli. Il progetto infatti cova da anni nella fantasia di Forzano (che nel frattempo ha firmato alcuni tra i più popolari programmi tv come Che tempo che fa, il Festival di Sanremo, i varietà di Fiorello e tanti altri), scaturito forse già da ragazzo quando ascoltando le sue canzoni, Il parco della luna ad esempio, diceva «sembra scritta per me».

Sono passati decenni ed è arrivato il 1 marzo del 2012, il giorno in cui a Montreux in Svizzera un infarto si è portato via l’autore di Anna e Marco, Caruso e Disperato erotico stomp. Così il bugiardo è diventato angelo e nello spettacolo vestirà di bianco, ma non sarà alto e biondo come avrebbe voluto, sarà invece interpreta­to dall’attore e comico Enzo Paci, avrà la voce di Giuliano Sangiorgi dei Negramaro in Futura — canzone che racconta di un amore ai due lati di Berlino prima della caduta del Muro — avrà anche un vero «balla balla ballerino», Kledi Kadiu (sul palco anche la moglie Charlotte Lazzari), e sarà smascherat­o, affettuosa­mente, dal produttore discografi­co Gianni Salvioni, l’altra metà del progetto insieme a Forzano. Che dei quindici anni lavorati insieme al musicista bolognese, ricorda: «Per Lucio mentire era una virtù, ammirava molto chi riusciva a farlo senza scoprirsi, oppure scoprendos­i volutament­e, come penso lui a volte facesse per vedere l’effetto sugli altri». Aneddoti, monologhi, mascherame­nti, giochi di luce, le canzoni interpreta­te dalla band che da anni porta in giro per il mondo un concerto tributo a Dalla,

e una lectio di Caroli sul quadro di Böcklin Sant’Antonio e i Pesci che ispirò Com’è

profondo il mare sono gli elementi che formano l’affresco musicale. Due ore per riportare sulla terra il creatore di personaggi come Bonetti, Sonny Boy e tanti altri.

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Tributo «L’Angelo bugiardo», show omaggio a Lucio Dalla

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