La Roma piega il Napoli ed è terza. Fonseca: «Ora sappiamo lottare»
Il tecnico si gode il terzo posto in attesa di Atalanta-Cagliari «Sappiamo lottare ma non abbiamo ancora vinto nulla»
Zaniolo e un rigore di Veretout permettono alla Roma di battere il Napoli e di salire al terzo posto, in attesa di Atalanta-Cagliari (oggi alle 12.30). Fonseca: «Sappiamo lottare e di essere forti». Stasera la Lazio a San Siro con il Milan (ore 20.45)
Il portoghese «Una squadra è un prodotto che non finisce mai e può sempre migliorare»
Ci è voluta la migliore Roma della gestione Fonseca per battere 2-1 il Napoli in uno scontro diretto per la Champions League e conquistare, per una notte e in attesa della gara di oggi dell’Atalanta con il Cagliari, il terzo posto in classifica: non le succedeva dal 20 maggio 2018.
Il tecnico portoghese, a fine gara, è soddisfatto. «Abbiamo giocato contro una bella squadra - spiega - siamo partiti benissimo ma dopo il gol e il rigore sbagliato abbiamo perso l’aggressività, consentendo al Napoli di reagire. Poi, però, abbiamo disputato un gran secondo tempo».
Quella di ieri è la terza vittoria consecutiva in campionato in otto giorni, dopo quelle contro Milan e Udinese. «In questo momento difficile, in cui abbiamo avuto tanti infortunati, i giocatori hanno capito che dobbiamo lottare e correre più che mai: per me la cosa più importante è l’atteggiamento della squadra. Non abbiamo vinto niente, dobbiamo solo pensare alla prossima partita: siamo in una posizione giusta in classifica ma una squadra è un prodotto che non finisce mai e può sempre migliorare».
In una grande prestazione di squadra, spicca il lavoro dei singoli: Zaniolo, Dzeko, Mancini. «Non solo Nicolò ma tutta la squadra sta capendo che insieme stiamo diventando più forti. Edin non ha segnato, ma ha lavorato tanto a livello difensivo, Mancini dà equilibrio, è un giocatore intelligente tatticamente, sta facendo un lavoro importante».
Poi c’è Pastore, una medaglia che Fonseca potrebbe appuntarsi sul petto, ma da bravo psicologo dà tutti i meriti al Flaco. «Non è una mia vittoria, ma una vittoria di Pastore, sta bene e si vede anche dal lavoro che fa».
Ieri l’argentino si è fatto apprezzare non solo nella fase offensiva, ma anche in quella difensiva: ha recuperato 11 palloni, e in carriera gli era capitato solo una volta di fare meglio (15 in un FiorentinaPalermo del 2010). Uno sforzo premiato dai tifosi, che lo hanno applaudito a lungo quando, nel finale, è stato sostituito. «È bello - le sue parole - uscire tra gli applausi, perché i tifosi ci sono sempre vicini: tutto dipende da ciò che facciamo in campo e la squadra ora sta facendo cose belle. Per me è molto importante stare bene fisicamente, posso fare sforzi che non riuscivo a fare prima. Abbiamo ambizione, volevamo i tre punti e siamo andati forte in ogni contrasto: questa è la strada giusta». È stata la Roma migliore della stagione. «Soprattutto, contro una squadra che gioca molto bene e che corre molto. Abbiamo gestito nel migliore dei modi la partita anche se dopo il rigore sbagliato abbiamo perso un po’ di entusiasmo. Ora siamo terzi in classifica ed è una bella sensazione perché vogliamo stare più in alto possibile, ma non dobbiamo commettere l’errore di pensare di aver vinto qualcosa, perché non è così. Zaniolo? Provo felicità e gioia per lui, è un bravo ragazzo e tutti dobbiamo aiutarlo a crescere».
❞ Pastore Che emozione uscire tra gli applausi del pubblico, questa è la strada giusta per un futuro di soddisfazioni