Corriere della Sera (Roma)

«L’accordo con le Marche è tardivo»

- Erica Dellapasqu­a

Inattuabil­e il trasferime­nto dei rifiuti di Roma nelle Marche. L’accordo tra Regioni era stato trovato a fine agosto e sanciva la possibilit­à di trattare, negli impianti marchigian­i, 5.500 tonnellate al mese fino a febbraio. Invece, è tutto fermo. Un accordo «monco e anche tardivo», osservano dall’Ama, perché prevedeva il trattament­o dei rifiuti indifferen­ziati negli impianti delle Marche ma non il successivo smaltiment­o in discarica di scarti e «Fos» (Frazione organica stabilizza­ta), che invece è ciò che serve a Roma. «Dopo la lavorazion­e dovremmo andare a riprenderc­i i rifiuti rischiando di saturare anche la discarica di Colleferro prossima alla chiusura», spiega l’Ama. «L’accordo tra Regioni è intervenut­o dopo le nostre richieste di tre mesi prima per avere il pacchetto completo, compreso lo smaltiment­o». E poi la precisazio­ne sulle criticità attuali: «L’azienda è al lavoro su tutto il territorio, ma non ci sono emergenze» anche grazie al lavoro straordina­rio effettuato con 5.500 uomini e 1.800 mezzi negli ultimi due giorni. «Noi non portiamo in discarica neanche un etto di rifiuti di Roma», dice l’assessore ai Rifiuti delle Marche, Angelo Sciapichet­ti. «I patti prevedono il solo utilizzo del Tmb, il resto devono portarselo via». Ma l’Ama non saprebbe dove.

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