Corriere della Sera (Roma)

Corrado Cagli, duecento opere in mostra

Retrospett­iva con 200 opere a Palazzo Cipolla

- di Edoardo Sassi

C’è una frase di Palma Bucarelli, riportata su un pannello in mostra, che pare riassumere alla perfezione il temperamen­to creativo di Corrado Cagli (1910-1976), artista cui è dedicata un’ampia retrospett­iva — 200 le opere esposte — aperta da oggi nella sale di palazzo Cipolla in via del Corso. «Nella sua irrequiete­zza — scrive la storica dell’arte —, nella sua molteplici­tà noi ci riconoscia­mo e riconoscia­mo il nostro tempo».

E irrequieto, proteiform­e, centrifugo, Cagli lo fu davvero: ceramista di gusto déco agli esordi (fine anni Venti-primi Trenta), pittore muralista e da cavalletto, teorico e polemista, scultore, figurativo prima e astrattist­a poi, «materico» negli ultimi anni, attivo anche come scenografo (lui preferiva la definizion­e di «pittore teatrale») e costumista... La mostra — dal titolo Corrado Cagli. Folgorazio­ni e Mutazioni, curata da Bruno Corà, in collaboraz­ione con l’Archivio Cagli e promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro-Internazio­nale presieduta da Emmanuele Emanuele — prova a ricostruir­e, in sintesi ma nella sua interezza, questa vastissima attività, avendo il merito di riportare al centro dell’attenzione un artista assente da tempo nel panorama espositivo (nel 1999 l’ultima personale in una galleria di Roma).

Esposti dipinti, disegni, sculture, bozzetti e costumi teatrali, arazzi e grafiche, a partire dalle prime maioliche fino alle ultime opere degli anni Settanta. Centrali i lavori degli anni Trenta, decennio in cui il giovanissi­mo Corrado, nipote di Massimo Bontempell­i, si ritagliò un ruolo da protagonis­ta nel panorama artistico: Quadrienna­li, mostra a Parigi in trio con gli allora sodali Cavalli e Capogrossi, le battaglie per l’arte murale, la scelta di una figurazion­e anti-novecentis­ta (molti i quadri di questo periodo intrisi di tematiche omoerotich­e, dal Neofita al Ri

tratto del pittore spagnolo Gregorio Prieto, che in quegli anni era a Roma), infine le sue personali e la guida, con Libero De Libero, della celebre galleria La Cometa patrocinat­a dalla mecenate aristocrat­ica Mimì Pecci Blunt, chiusa nel 1938, anno delle leggi razziali, dopo che proprio Cagli, ebreo di nascita, era stato preso di mira da campagne antisemite.

Costretto a lasciare l’Italia, dove tornerà nel dopoguerra, Cagli si arruolerà nell’esercito Usa. Tra le opere in mostra, oltre ai disegni del campo di Buchenwald, una sezione dedicata alla sua attività teatrale, compresa l’esperienza a New York, con George Balanchine, nella Ballet Society.

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 ??  ?? Sodalizio Corrado Cagli, Ritratto del pittore Gregorio Prieto (particolar­e)
Sodalizio Corrado Cagli, Ritratto del pittore Gregorio Prieto (particolar­e)

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