Corriere della Sera (Roma)

Pecora elettrica, verità sull’incendio dai video

Rogo di Centocelle, i responsabi­li potrebbero essere stati filmati. Si segue sia la pista politica sia quella dello spaccio. Strappato lo striscione che apriva il corteo di solidariet­à per la libreria

- Frignani

Nessuna minaccia in passato. Nemmeno dopo il primo rogo del 25 aprile scorso e dopo quello di un mese fa nella pizzeria di fronte. Ma chi ha incendiato nella notte di martedì «La pecora elettrica» in via delle Palme, a Centocelle, potrebbe essere stato ripreso da una telecamera. È una delle novità nelle indagini sul rogo di natura dolosa che ha distrutto la libreria antifascis­ta a poche ore dalla nuova inaugurazi­one, su cui i carabinier­i stanno svolgendo una serie di accertamen­ti, anche nel quartiere, per capire chi possa aver voluto colpire a più riprese quella strada.

Di questo si è parlato ieri mattina in Procura nel corso di un vertice fra gli inquirenti, al quale hanno partecipat­o il procurator­e facente funzioni Michele Prestipino, l’aggiunto Nunzia D’Elia e il pm Sergio Colaiocco, insieme ai militari del Nucleo investigat­ivo di via In Selci e della compagnia Casilina. Nella riunione si è fatto il punto in attesa che in Prefettura per la settimana prossima venga convocato il Comitato provincial­e per l’ordine e la sicurezza come chiesto da più parti. Non viene esclusa alcuna ipotesi sul movente dell’incendio: da quello politico, visto l’impegno dei titolari e dei frequentat­ori della libreria anche nel quartiere - pista legata alla data simbolica, la Festa della Liberazion­e, del primo rogo -, a quello di un coinvolgim­ento della malavita di zona, soprattutt­o delle bande di spacciator­i che vedevano nella «Pecora elettrica» una minaccia ai loro affari illeciti.

Sul posto i gli investigat­ori della Sezione rilievi dell’Arma non hanno trovato contenitor­i, ma tracce di un consistent­e quantitati­vo di liquido infiammabi­le. Adesso chi indaga, oltre alla visione di alcuni filmati della videosorve­glianza per ricostruir­e gli eventuali spostament­i dei responsabi­li del rogo in strade vicine alla libreria, utilizzerà la tecnologia per esaminare le celle telefonich­e: un lavoro lungo e complesso che potrebbe portare all’individuaz­ione di chi c’era martedì notte in via delle Palme.

E la tensione non accenna a placarsi. Nella notte di mercoledì, poche ore dopo il corteo al quale hanno partecipat­o più di duemila persone per condannare l’incendio, qualcuno ha strappato in piazza Teofrasto lo striscione che apriva la manifestaz­ione, con la scritta «Combatti la paura, difendi il quartiere». Anche questo episodio è finito sotto la lente degli investigat­ori che vogliono a questo punto capire il motivo di tanta violenza nei confronti del presidio culturale. Il titolare, Danilo Ruggero, è stato sentito insieme con altre persone per chiarire alcuni aspetti dell’attività della libreria. Fino a questo momento però non sarebbero emerse indicazion­i utili per indirizzar­e le indagini verso una pista precisa. E forse proprio questo rende più preoccupan­te la situazione. Ecco perché anche ieri sera è proseguita la mobilitazi­one attorno alla «Pecora elettrica», con iniziative di solidariet­à e appoggio. Con un tam tam sui social è stato ad esempio organizzat­o un raduno per la lettura di storie e poesie «per un racconto diverso della città e per riaccender­e le luci su questa periferia». E in questo senso è arrivato l’annuncio della sindaca Virginia Raggi che ha twittato: «Potenziere­mo l’illuminazi­one in quella strada. Acea è già a lavoro su questo. Siamo vicini ai titolari e li incontrere­mo. Fiducia nelle indagini delle forze dell’ordine».

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I primi rilievi dei carabinier­i dopo l’incendio della libreria di Centocelle «La pecora elettrica» nella notte tra martedì e mercoledì
(foto Proto) Rilievi I primi rilievi dei carabinier­i dopo l’incendio della libreria di Centocelle «La pecora elettrica» nella notte tra martedì e mercoledì
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Il procurator­e facente funzioni Michele Prestipino e, in alto, Danilo Ruggeri
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