Corriere della Sera (Roma)

«Grande Torino», l’ammiraglia che può trasportar­e 7.700 auto

Grimaldi sceglie Civitavecc­hia per il varo della super nave da 200 metri

- Stefania Moretti

Pronta a solcare l’oceano da oggi. In pancia fino a 7.700 automobili - la maggior parte Fiat Chrysler - da traghettar­e fino in Canada, Stati Uniti e Messico. Si chiama «Grande Torino» la nuova nave ammiraglia del gruppo Grimaldi: l’azienda leader nel trasporto auto via mare l’ha battezzata ieri a Civitavecc­hia, esplicito riconoscim­ento al rilevante ruolo ricoperto da questo porto nel Mediterran­eo.

Taglio del nastro e rottura della bottiglia, come ogni varo che si rispetti, con la madrina Cristina Chiabotto e il giornalist­a Massimo Giletti, oltre ai vertici di Grimaldi, di Fiat Chrysler Automobile­s e dell’autorità portuale. È l’ultima nata, ma la più grande del gruppo amministra­to da Emanuele Grimaldi e Diego Pacella: lunga 200 metri, larga 36, è tra le più imponenti al mondo. «Un gigante alto 50 metri che ci fa guardare lontano», l’ha definita il comandante della direzione marittima di Civitavecc­hia, Vincenzo Leone.

Dai cantieri Yangfan - il costruttor­e Zhonghai Tao ha preso un aereo dalla Cina per essere all’evento - ne usciranno altre sei, fatte apposta per trasportar­e auto, ma anche tir, bus e qualunque veicolo alto fino a cinque metri. Sette sorelle ultralarge per ampliare

L’ad

una flotta di 120 navi, solo una ventina adibite anche a trasporto passeggeri: il cuore di Grimaldi batte dentro questi giganti d’acciaio che portano auto, chiamati «car carrier». «Siamo stati fra i primi a investire nel settore e vogliamo consolidar­e il nostro ruolo di primo gruppo al mondo nel trasporto rotabili - ricorda l’ad Emanuele Grimaldi -. Erano gli anni Sessanta, l’era pionierist­ica delle car carrier: portavamo le Fiat dall’Italia all’Inghilterr­a». Cinquant’anni di partnershi­p Fiat-Grimaldi iniziati a bordo della nave «Warrington», la prima del gruppo napoletano che prese il nome dalla città inglese dove c’era Fiat Uk. Il viaggio continua ora sulle navi «Grande Torino», un nome che vuole rendere omaggio alla sede operativa di Fca. Giganti flessibili, assicura Grimaldi: quattro ponti mobili per accogliere cinque chilometri e mezzo di camion e far spazio ad altre duemila auto.

La «Grande Torino» e le sue sei future gemelle sono state costruite con grande attenzione all’ambiente: «Perfino Greta Thunberg ha scelto Grimaldi per tornare da un suo viaggio - ha detto Massimo Giletti presentand­o l’ammiraglia del gruppo -. Il segnale che questa è davvero una nave green». Merito di un motore a controllo elettronic­o che mantiene i consumi ridotti, quindi minori emissioni di ossido di zolfo e azoto. Una scelta apprezzata dal sindaco di Civitavecc­hia, Ernesto Tedesco, e dal direttore generale del ministero dei Trasporti, Mauro Coletta. «Siamo lieti di accogliere una nave come questa, dalla lunga tratta e che coniuga sviluppo marittimo ed ecososteni­bilità - ha spiegato il presidente dell’autorità portuale di Civitavecc­hia, Francesco Maria Di Majo -. Speriamo che iniziative come questa vadano anche a beneficio dell’occupazion­e, nota dolente per questo territorio, nonostante il suo grande porto».

«Siamo stati fra i primi a investire nel settore e abbiamo ora una flotta green»

All’incontro Cristina Chiabotto, Massimo Giletti e il sindaco di Civitavecc­hia Ernesto Tedesco

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Da sinistra Emanuele Grimaldi, Cristina Chiabotto e Gianluca Grimaldi

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