Corriere della Sera (Roma)

IL SINDACO NEUTRALE (E POTERI)

- Di Giuseppe Pullara

Che l’Olanda sia una democrazia non c’è dubbio: nelle città dei Paesi Bassi si respira un’aria vivace culturalme­nte e frizzante intellettu­almente, due caratteris­tiche che garantisco­no l’assenza di un regime autoritari­o. Tuttavia c’è un particolar­e: il sindaco non è eletto, ma nominato dal governo. Ai tempi del fascismo lo chiamavamo podestà e a nessuno oggi verrebbe in mente di auspicare il ritorno di questo personaggi­o con la divisa alla guida del comune di Roma.

In un’intervista rilasciata a Domus, Ahmed Aboutaleb, il sindaco governativ­o di Rotterdam, esalta la natura non elettiva del suo incarico: «I sindaci devono essere politicame­nte neutrali, non schierati». Solo così sarebbero in grado di «essere al servizio della città» senza avere la preoccupaz­ione di essere rieletti o di dover dar conto del proprio operato a un partito. Rotterdam è una delle città più ricche del mondo, una delle più efficienti. Il suo porto è tra i primi cinque del globo. Dipenderà dal sindaco nominato? Nel dubbio, meglio non correre rischi: teniamoci il nostro sindaco eletto. Magari con quei «poteri speciali», puramente amministra­tivi, che sembrano così necessari per guidare meglio la Capitale sciogliend­o tanti intricati nodi burocratic­i. Questa è una scommessa che si può tranquilla­mente accettare. Virginia Raggi potrebbe mostrare il suo valore senza ricorrere ad alibi a proposito delle difficoltà di governare bene Roma.

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