«A te e famiglia», il Natale versione Max Giusti
Sabato lo show del comico dedicato alle Festività
«Èil giorno ideale per incontrare il mio pubblico e prepararlo ai rischi e piaceri del tran tran natalizio, ma soprattutto per fargli gli auguri. A modo mio, ovviamente. Ossia a teatro, con una risata». Non il 24 dicembre, ma il 7: è questa per Max Giusti la prima assoluta «vigilia» di Natale. L’ultimo giorno di quiete «prima della tradizionale maratona di brindisi, cenoni e tombolate; prima che ci si avventuri nelle cantine e soffitte a recuperare gli scatoloni con le decorazioni dell’albero e del presepe; prima che scatti il conto alla rovescia per le vacanze e la frenesia dei regali».
L’attore romano, infatti, ha scelto proprio sabato (data unica) per portare in scena il suo spettacolo A te e famiglia sul palco dell’Auditorium Conciliazione. «Anche la scelta del teatro non è casuale — precisa Giusti — perché è uno spazio accogliente come un salotto di casa, famigliare e pure all’ombra del Cupolone. Perfetto! Chissà che Papa Francesco non venga a farci visita... o che non mi arrestino per qualche battuta fuori posto. Scherzo. È una serata dedicata a tutti, a chi crede nel bambinello e a chi no. In fondo è questo il senso del Natale: stare insieme, ritrovarsi».
Max Giusti lo fa mescolando vecchie memorie personali e riflessioni sul Natale di ultima generazione. «Indimenticabili le vigilie della mia infanzia al Trullo — racconta — a casa di mia nonna: poche stanze che sembravano una reggia e sotto le feste scoppiavano di gente, amici e parenti. Per noi passare il “Natale a Cortina” significava in una di quelle poche palazzine “in cortina” della periferia. Nella mia famiglia il Natale è sempre stato un momento non solo per stare insieme ma anche per accogliere e condividere la festa con i più bisognosi, dai clochard ai ragazzi di Sant’Egidio, ed è tuttora così, in pieno spirito solidale. Anche se sotto sotto a mio nonno questa usanza di celebrare con dei perfetti sconosciuti non è mai andata giù».
Giusti apre agli spettatori il cassetto dei ricordi. «C’era mia zia Antonietta che ogni anno mi regalava abiti e maglioni di almeno due taglie più grandi “perché così ti durano di più”, diceva. Non lo sopportavo! Mentre quando ho iniziato a essere più grande, arrivati all’ennesimo pranzo di famiglia mio zio mi diceva: “Che stai a fa’ ancora qua coi vecchi? Prenditi le chiavi della casa al mare e portaci la fidanzata!”. E poi i tortellini in brodo, che bontà».
Ma non c’è solo l’autobiografia. «Tanto per iniziare canterò Driving home for Christmas di Chris Rea — anticipa il comico — per lanciare il paragone tra il Natale in stile americano, al ritmo di Frank Sinatra, George Michael e Michael Bublé, e il nostro intramontabile Tu scendi dalle stelle. Poi tanta improvvisazione insieme al pubblico in sala, per scovare le differenze tra festeggiamenti di una volta e nuove abitudini». A partire dai regali. «Ormai si acquista praticamente tutto su internet — commenta — Tanto che mia moglie conosce per nome ogni fattorino di Amazon e Jeff Bezos, proprietario del colosso on line, la vuole denunciare per stalking a causa delle troppe richieste che gli arrivano da lei!».
Quella di Giusti, anche a Natale, è un’ironia mai banale, che conforta, diverte ma allo stesso tempo smaschera i vizi della società per lasciare il segno. «Nel 2019 ho girato un film, sono appena tornato dall’esperienza di Pechino Express per la tv e a gennaio sarò di nuovo a teatro. Ma questa serata è qualcosa di speciale, quasi personale — conclude Giusti — nasce dall’autentico desiderio di fare gli auguri a tutti i romani, “a te e famiglia” appunto. Per sorridere, certo, e per dire la mia sul Natale: quello che conta sono i bambini, oltre ai regali utili ricordatevi di donare qualcosa che li faccia felici, e soprattutto non dimenticatevi degli altri. A Natale accendiamo le luci dell’albero ma anche quelle sulle persone: è il momento per non lasciare nessuno da solo».
❞ Amarcord Il pranzo a casa di nonna al Trullo e i regali di zia Antonietta, sempre di due taglie più grandi