Corriere della Sera (Roma)

«A te e famiglia», il Natale versione Max Giusti

Sabato lo show del comico dedicato alle Festività

- di Natalia Distefano

«Èil giorno ideale per incontrare il mio pubblico e prepararlo ai rischi e piaceri del tran tran natalizio, ma soprattutt­o per fargli gli auguri. A modo mio, ovviamente. Ossia a teatro, con una risata». Non il 24 dicembre, ma il 7: è questa per Max Giusti la prima assoluta «vigilia» di Natale. L’ultimo giorno di quiete «prima della tradiziona­le maratona di brindisi, cenoni e tombolate; prima che ci si avventuri nelle cantine e soffitte a recuperare gli scatoloni con le decorazion­i dell’albero e del presepe; prima che scatti il conto alla rovescia per le vacanze e la frenesia dei regali».

L’attore romano, infatti, ha scelto proprio sabato (data unica) per portare in scena il suo spettacolo A te e famiglia sul palco dell’Auditorium Conciliazi­one. «Anche la scelta del teatro non è casuale — precisa Giusti — perché è uno spazio accoglient­e come un salotto di casa, famigliare e pure all’ombra del Cupolone. Perfetto! Chissà che Papa Francesco non venga a farci visita... o che non mi arrestino per qualche battuta fuori posto. Scherzo. È una serata dedicata a tutti, a chi crede nel bambinello e a chi no. In fondo è questo il senso del Natale: stare insieme, ritrovarsi».

Max Giusti lo fa mescolando vecchie memorie personali e riflession­i sul Natale di ultima generazion­e. «Indimentic­abili le vigilie della mia infanzia al Trullo — racconta — a casa di mia nonna: poche stanze che sembravano una reggia e sotto le feste scoppiavan­o di gente, amici e parenti. Per noi passare il “Natale a Cortina” significav­a in una di quelle poche palazzine “in cortina” della periferia. Nella mia famiglia il Natale è sempre stato un momento non solo per stare insieme ma anche per accogliere e condivider­e la festa con i più bisognosi, dai clochard ai ragazzi di Sant’Egidio, ed è tuttora così, in pieno spirito solidale. Anche se sotto sotto a mio nonno questa usanza di celebrare con dei perfetti sconosciut­i non è mai andata giù».

Giusti apre agli spettatori il cassetto dei ricordi. «C’era mia zia Antonietta che ogni anno mi regalava abiti e maglioni di almeno due taglie più grandi “perché così ti durano di più”, diceva. Non lo sopportavo! Mentre quando ho iniziato a essere più grande, arrivati all’ennesimo pranzo di famiglia mio zio mi diceva: “Che stai a fa’ ancora qua coi vecchi? Prenditi le chiavi della casa al mare e portaci la fidanzata!”. E poi i tortellini in brodo, che bontà».

Ma non c’è solo l’autobiogra­fia. «Tanto per iniziare canterò Driving home for Christmas di Chris Rea — anticipa il comico — per lanciare il paragone tra il Natale in stile americano, al ritmo di Frank Sinatra, George Michael e Michael Bublé, e il nostro intramonta­bile Tu scendi dalle stelle. Poi tanta improvvisa­zione insieme al pubblico in sala, per scovare le differenze tra festeggiam­enti di una volta e nuove abitudini». A partire dai regali. «Ormai si acquista praticamen­te tutto su internet — commenta — Tanto che mia moglie conosce per nome ogni fattorino di Amazon e Jeff Bezos, proprietar­io del colosso on line, la vuole denunciare per stalking a causa delle troppe richieste che gli arrivano da lei!».

Quella di Giusti, anche a Natale, è un’ironia mai banale, che conforta, diverte ma allo stesso tempo smaschera i vizi della società per lasciare il segno. «Nel 2019 ho girato un film, sono appena tornato dall’esperienza di Pechino Express per la tv e a gennaio sarò di nuovo a teatro. Ma questa serata è qualcosa di speciale, quasi personale — conclude Giusti — nasce dall’autentico desiderio di fare gli auguri a tutti i romani, “a te e famiglia” appunto. Per sorridere, certo, e per dire la mia sul Natale: quello che conta sono i bambini, oltre ai regali utili ricordatev­i di donare qualcosa che li faccia felici, e soprattutt­o non dimenticat­evi degli altri. A Natale accendiamo le luci dell’albero ma anche quelle sulle persone: è il momento per non lasciare nessuno da solo».

❞ Amarcord Il pranzo a casa di nonna al Trullo e i regali di zia Antonietta, sempre di due taglie più grandi

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Max Giusti, romano, classe 1968, sabato sul palco dell’Auditorium Conciliazi­one con «A te e famiglia»
Monologo Max Giusti, romano, classe 1968, sabato sul palco dell’Auditorium Conciliazi­one con «A te e famiglia»

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