Sette siti per la discarica a Roma
Raggi dovrà scegliere tra le tre aree dell’Ardeatino e quelle di Malagrotta, Pisana e Laurentina
La prima è la discarica di «rifiuti pericolosi» di Falcognana, a seguire quelle di «rifiuti inerti» delle società Cortac (sempre Ardeatino a un chilometro da Falcognana), Adrastea (Porta Medaglia) e Quattro A (Laurentino). Poi ci sono le aziende Cerchio Chiuso (Pisana), Ngr (Malagrotta) e Daf (Corcolle). La lista con i sette siti idonei (i primi tre sono già pronti) per accogliere i rifiuti dei romani stata consegnata ieri alla Regione e oggi la riceverà la sindaca. Raggi ora dovrà decidere in sette giorni, altrimenti scatterà il commissariamento.
La prima è la discarica di «rifiuti pericolosi» di Falcognana, a seguire quelle di «rifiuti inerti» delle società Cortac (sempre Ardeatino a un chilometro da Falcognana), Adrastea (Porta Medaglia) e Quattro A (Laurentino). Poi ci sono le aziende Cerchio Chiuso (Pisana), Ngr (Malagrotta) e Daf (Corcolle).
Ecco i sette siti idonei a fare una discarica nel Comune di Roma. Lo rivela il documento condiviso dai tecnici e fornito ieri alla Regione per rispondere all’ordinanza «urgente» del 28 novembre per l’emergenza rifiuti nella Capitale. Lo hanno firmato Laura D’Aprile (Comune), Paola Camuccio (Città Metropolitana) e Flaminia Tosini (Regione): nella lista ci sono solo tre siti che potrebbero essere pronti in 30 giorni, necessari quindi proprio quando chiuderà la discarica di Colleferro il 15 gennaio. Quest’ultima ha ripreso a lavorare ieri dopo dieci giorni di fermo e smaltisce circa 2 mila tonnellate di «scarti» dalla Capitale ogni giorno provenienti dai Tmb di Ama e dei privati. Ora spetta alla sindaca, Virginia Raggi, decidere nei prossimi 7 giorni.
La prima della lista delle discariche è Falcognana (IX Municipio) dove attualmente c’è un deposito macchinari e per cambiare l’autorizzazione serve solo il declassamento da «rifiuti pericolosi» a «rifiuti speciali» che si può ottenere in un mese. Il sito ha una capienza di 450 mila metri cubi e ha bisogno di lavori. L’altro sito sempre in zona Ardeatina può ospitare 290 mila metri cubi di scarti ed è a un chilometro dal precedente, dove c’è già un impianto che riceve inerti. È necessario un mese e mezzo per cambiare la tipologia in rifiuti speciali. Il terzo è a Monte Carnevale (XI Municipio) nella Valle Galeria non lontano dall’ex discarica di Malagrotta, in una cava dismessa. Per le autorizzazioni qui sono necessari circa due mesi perché va fatta una modifica sostanziale dell’uso dell’impianto che al momento riceve rifiuti inerti e non speciali, come quelli usciti dai Tmb.
Gli altri siti che hanno bisogno di tempi più lunghi per le autorizzazioni sono quelli in via Canestrini (all’Ardeatino), dove però la Regione indica la preferenza per un deposito di stoccaggio. Poi c’è il sito in via Selvotta (sempre vicino a via Ardeatina) dove l’impianto ha la capacità di 300 mila metri cubi. Gli ultimi due rispettivamente in via della Pisana (capacità di 900 mila metri cubi) e a Corcolle, dove c’è una cava non in esercizio e un contenzioso aperto. Quest’ultimo sito non distante da Villa Adriana e Tivoli ha ricevuto lo scorso giugno il parere negativo della Soprintendenza.
Intanto oggi ci sarà la prima riunione in Regione con Stefano Zaghis, amministratore unico di Ama, e Invitalia per preparare il bando per portare i rifiuti all’estero, (Germania e Austria), da effettuare entro il 12 dicembre.
L’alternativa Per lo stoccaggio a termine disponibili i piazzali di Rocca Cencia e dell’ex Tmb Salario