Corriere della Sera (Roma)

LE PAGINE DI LIBERTÀ PERDUTA

- Di Gianna Fregonara

Difficile definire un’occupazion­e quello che è successo due sere fa al Caetani di viale Mazzini. I ragazzi sarebbero entrati all’una di notte facendo saltare l’allarme, e una volta all’interno, in attesa di essere raggiunti dai compagni, hanno distrutto ciò che hanno trovato: compresi alcuni libri. Uno scenario che si addice di più a un film giallo che a una protesta consapevol­e, per quanto estrema, per affermare i propri diritti di studenti. Di danni alle scuole e alle strutture le occupazion­i ne fanno: i genitori degli studenti che hanno occupato il Virgilio lo scorso anno hanno dovuto risarcire qualche migliaio di euro alla scuola per riparare i guasti della protesta dei loro figli. Ma ciò che colpisce nei fatti del Caetani è che i quaranta ragazzi che erano dentro la scuola di notte si siano accaniti anche contro i libri, come se non sapessero più il significat­o nefasto del gesto di stracciarn­e le pagine. Proprio in queste settimane in cui i loro compagni (un po’ più grandi certo e sicurament­e molto più consapevol­i) a Hong Kong hanno rischiato la vita rinchiusi dentro le aule dell’Università, proprio in questi mesi in cui gesti di intolleran­za si ripetono e non possono non far tornare alla memoria i roghi della cultura. Quella degli studenti del Caetani sarà stata una inutile e pessima bravata, finita con l’intervento del preside e della polizia. Ma è quando si comincia a non riflettere più sul significat­o di ciò che si fa che si inizia a perdere la propria libertà.

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