Corriere della Sera (Roma)

Tortoriell­o: il rilancio passa per le periferie

Il presidente di Unindustri­a Lazio interviene sulla questione dell’immondizia: servono strategia, smart city e cura del verde

- di Maria Egizia Fiaschetti

Il presidente di Unindustri­a Lazio, Filippo Tortoriell­o, 67 anni, ingegnere, è convinto che a Roma manchi una visione progettual­e di ampio respiro in grado di incidere sulle generazion­i future migliorand­one la qualità della vita. Lo stesso approccio, che implica un ripensamen­to complessiv­o del modus operandi, vale per la gestione del ciclo dei rifiuti. Dopo una visita al termovalor­izzatore di Copenaghen, Tortoriell­o ritiene che si potrebbe realizzare un impianto analogo anche a Roma. La precondizi­one è che se ne verifichi la sostenibil­ità ambientale, sociale ed economica, oltre a individuar­e un’area idonea. Per il rilancio della Capitale l’imprendito­re crede inoltre che si debba ripartire dalle periferie, che hanno diritto alla stessa qualità della vita e dei servizi erogati delle altre aree della città.

Sul soffitto affrescato del suo studio nel villino liberty con vista su Villa Albani campeggia un’allegoria della Verità che, complice il Tempo, smaschera la Menzogna. Il restauro interno della palazzina incarna il modello di pianificaz­ione che Filippo Tortoriell­o, 67 anni, presidente di Unindustri­a Lazio, ha in mente anche per Roma. Da ingegnere, il suo metodo di lavoro non può prescinder­e dall’analisi dei «motivi ostativi» che potrebbero impedire il raggiungim­ento degli obiettivi e da un orizzonte che non si limiti al qui e ora, ma sia in grado di incidere sulle generazion­i future.

Presidente, lei propone un approccio che è tutto il contrario della rincorsa a soluzioni estemporan­ee per scongiurar­e l’emergenza, come è accaduto di nuovo in questi giorni con i rifiuti.

«Il problema dei rifiuti viene da lontano, Virginia Raggi si è ritrovata con una storia alle spalle definita nella sua

inefficien­za tuttavia, come diceva Martin Luther King: “Può darsi che non siate responsabi­li per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventeret­e se non fate nulla per cambiarla”. Quando siamo andati a Copenaghen per capire come gestiscono il ciclo dei rifiuti abbiamo invitato la sindaca, ma non è venuta».

A Copenaghen avete visitato il termovalor­izzatore, che per i Cinque stelle è un tabù.

«La Danimarca è un Paese tra i più attenti al tema ambientale e della sostenibil­ità, il 55 per cento della mobilità è in bicicletta e si sono dati come obiettivo nell’arco di sei anni il 60% di raccolta differenzi­ata. L’impianto che abbiamo visitato immette nell’atmosfera vapore acqueo pulito grazie a un’avanzata tecnologia di smaltiment­o».

Cosa servirebbe a Roma per affrontare in modo risolutivo la gestione del ciclo dei rifiuti, che continua a essere terreno di scontro politico?

«L’alternanza di governance in Ama negli ultimi anni di sicuro non ha giovato, ma serve innanzitut­to una strategia complessiv­a, di sistema. In collaboraz­ione con Enea e le università siamo promotori di una proposta progettual­e per risolvere il problema dei rifiuti solidi urbani nell’ambito dell’economia circolare finanziata dalla Camera di commercio».

La vostra visione include

❞ Ambiente Insieme all’Enea e alle università proponiamo e finanziamo un progetto sull’economia circolare

anche l’ipotesi di un termovalor­izzatore?

«Se rientra in un progetto di sostenibil­ità ambientale, economica e sociale, noi lo sosterremo. Con il teleriscal­damento si producono anche aria fredda e acqua calda a uso sanitario, il che permettere­bbe l’eliminazio­ne delle caldaie e ridurrebbe il costo della bolletta per le famiglie. A Roma si potrebbe individuar­e un’area dove realizzare un impianto simile a quello danese».

Le periferie sono un tema che le sta molto a cuore, fin dalla campagna elettorale anche il M5S ha puntato sulla necessità di ripartire dai territori.

«Sono convinto che bisogna partire dalle periferie, dove la qualità della vita deve essere uguale alle altre aree della città. Nel piano “Roma Futura 2030-50” abbiamo messo al centro temi quali le infrastrut­ture, la smart city, gli aspetti urbanistic­i, la mobilità sostenibil­e. Abbiamo ipotizzato che la Capitale possa ospitare un Forum annuale nel quale discutere delle problemati­che che le grandi città internazio­nali dovranno affrontare».

A proposito di infrastrut­ture, quali sono le priorità per lo sviluppo della smart city?

«L’ultimo modello di city car elettrica assorbe 22 kilowatt, ma il problema non è tanto la colonnina quanto dotarsi di un’infrastrut­tura che garantisca l’energia necessaria. E lo stesso vale per il 5G, bisogna procedere sempre con una visione d’insieme».

Le imprese in questi anni spesso non hanno avuto vita facile, cosa la preoccupa?

«Mi preoccupa il carcere per gli evasori così come è concepito nel decreto fiscale. Gli evasori sono i nostri nemici. La logica che passa è quella di inasprire le sanzioni, ma bisogna smetterla con questa acredine. La fatturazio­ne elettronic­a e i big data consentono tutti i controlli possibili per individuar­e gli evasori. Invece di aumentare le pene, bisogna intensific­are gli accertamen­ti».

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Filippo Tortoriell­o, 67 anni, è laureato in Ingegneria civile, ha fondato la Gala spa, società leader nei settori di energia elettrica e gas. Guida Unindustri­a Lazio dal 2016
(foto Guaitoli) Imprendito­re Filippo Tortoriell­o, 67 anni, è laureato in Ingegneria civile, ha fondato la Gala spa, società leader nei settori di energia elettrica e gas. Guida Unindustri­a Lazio dal 2016
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Copenaghen Il nuovo termovalor­izzatore. Sul tetto c’è una pista da sci
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