Corriere della Sera (Roma)

L’Ama: inquinati dalle foglie morte cariche di Pm10

Colpa delle mancate potature degli alberi

- Manuela Pelati

Strade e piazze della città sono da giorni invase da un tappeto di foglie secche pericoloso soprattutt­o per pedoni e motociclis­ti. I cumuli a terra diventano anche ricettacol­o di inquinamen­to perché finiscono per raccoglier­e le polveri sottili (Pm10), prodotte dai motori a scoppio. E le proteste dei cittadini dilagano dalla Tiburtina all’Eur, da Trastevere a Prati, mentre l’Ama, che ha la responsabi­lità dello spazzament­o e raccolta del fogliame su 5 mila chilometri di strade, non riesce a pulire la città.

Dalla Tiburtina all’Eur, da Trastevere a Prati marciapied­i e strade sporche da giorni

Cumuli di foglie a terra e inquinamen­to alle stelle. Strade e marciapied­i invasi e proteste dei cittadini in tutta la città, da Tiburtina all’Eur, da Trastevere a Prati. E Ama, che ha la responsabi­lità dello spazzament­o e raccolta del fogliame su 5 mila chilometri di strade, denuncia anche «radioattiv­ità».

«Le foglie che vengono raccolte si portano dietro le polveri sottili?», ha chiesto ieri ai dirigenti di Ama la consiglier­a capitolina Simona Ficcardi (M5S) durante la commission­e Ambiente sul Piano foglie. «La macchina passa e prende le foglie raccoglien­do anche le sostanze pericolose — hanno risposto da Ama — e una volta che passano al portale (l’ingresso dell’impianto di rifiuti Tmb, ndr) viene segnalata la radioattiv­ità».

Il dirigente ha spiegato che «per legge il portale deve rilevare la radioattiv­ità del rifiuto e bloccar la macchina che viene messa da parte e sequestrat­a per 15-20 giorni». Ma da Ama, Massimo Bagatti, responsabi­le operativo fino a 15 giorni fa e ora alla direzione studi e ricerca nuovi impianti, smentisce: «Il materiale radioattiv­o — spiega — è presente nei rifiuti urbani solo in minima parte e non è tra il fogliame. Si tratta di residui di garze e materiale ospedalier­o che gettano via le persone al rientro dai ricoveri». Bagatti chiarisce che «i mezzi fermi per i controlli radioattiv­i a Rocca Cencia sono o,2%, circa due a settimana». In ogni caso le foglie cadute a terra sono rifiuti indifferen­ziati e carichi di Pm10, le polveri sottili prodotte dallo smog. Un fenomeno che sarebbe limitato con potature adeguate, ma «l’appalto non è ancora partito», denunciano dal Pd. E ieri l’inefficaci­a del servizio di raccolta e spazzament­o è stata ribadita in maniera bipartisan dai consiglier­i capitolini. Ma i dirigenti di Ama hanno spiegato: «Non riusciamo a coprire tutti i municipi». L’appalto esterno riguarda il 20% di strade e ha un costo di 5 milioni in due anni, più di 200 mila euro al mese.

Intanto non è ancora risolto il nodo della discarica per Roma, disposta dall’ordinanza regionale del 27 novembre come necessaria dopo il 15 gennaio quando chiuderà il sito di Colleferro. Una scelta che spetta alla sindaca Raggi. «La relazione tecnica è completa ed è stata inviata al Comune — hanno detto dalla

Proteste

Regione — e se Raggi non sceglierà, entro il fine settimana scatterà il commissari­amento». Ieri Lazio Ambiente, partecipat­a dalla Regione al 100%, ha presentato l’impianto di trattament­o rifiuti che andrà a sostituire l’incenerito­re di Colleferro ormai chiuso. «È la nuova frontiera, non è un incenerito­re, né una discarica — commenta Bagatti. — Potrebbe soddisfare le esigenze di Roma e rispetta le direttive europee».

 ??  ?? Manager e sindaca
Stefano Zaghis, amministra­tore unico dell’Ama, dialoga con Virginia Raggi in Comune. Sopra il tappeto di foglie tra via Brofferio e viale delle Milizie
Manager e sindaca Stefano Zaghis, amministra­tore unico dell’Ama, dialoga con Virginia Raggi in Comune. Sopra il tappeto di foglie tra via Brofferio e viale delle Milizie
 ??  ?? Massimo Bagatti (in foto), ex responsabi­le operativo di Ama, oggi dirige l’ufficio studi e ricerca nuovi impianti
Massimo Bagatti (in foto), ex responsabi­le operativo di Ama, oggi dirige l’ufficio studi e ricerca nuovi impianti

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy