Johnny di Assunta Madre: condanna a 8 anni e 9 mesi per riciclaggio di denaro
Dal sogno di fare affari in tutto il mondo con l’emiro del Quatar Al Thani alla condanna a otto anni e nove mesi con l’accusa di riciclaggio. Pena più severa dei sette anni chiesti dall’accusa. È la fotografia della «caduta» di Gianni Micalusi, detto Johnny, (ex) proprietario del ristorante Assunta Madre, locale dei vip della Capitale.
Non è la prima traversia giudiziaria in cui è incappato Micalusi, 59 anni, amico di politici, vip, artisti e malavitosi. Ma 12 anni fa Johnny - imprenditore ittico partito da Terracina per sbarcare con i suoi locali Assunta Madre anche a Londra e Barcellona - era stato assolto dalle accuse di associazione mafiosa, usura ed esercizio abusivo del credito. Stavolta invece il processo non sembra destinato allo stesso esito. Per la Procura Micalusi, difeso dall’avvocato Cesare Placanica, avrebbe riciclato 800 mila euro da attività illecite. La condanna decisa dalla sesta sezione collegiale è stata di 21 mesi più severa rispetto a quanto chiesto dall’accusa: il pm Francesco Minisci infatti aveva proposto sette anni di carcere per Johnny, arrestato il 9 maggio 2017. Manette scattate alla vigilia dell’inaugurazione di un ristorante a Montecarlo con socio Flavio Briatore. Ma tra gli amici di Johnny c’è stato anche il boss della camorra Michele Senese. Oggi l’Assunta Madre di via Giulia, uno dei locali di Roma più frequentati da politici e gente dello spettacolo, è gestito da un amministratore giudiziario. Il Tribunale è stato meno severo con i figli di Micalusi. Francesco e Lorenzo sono stati condannati a due anni e sei mesi ciascuno, pena inferiore ai quattro anni e quattro mesi chiesti dalla Procura. Due anni sono stati inflitti a Vito Genovese, imprenditore, e due anni e nove mesi al commercialista Luciano Bozzi. Infine è stato assolto Adriano Nicolini, ex direttore di una filiale capitolina della Banca del Fucino, che l’accusa aveva considerato al servizio di Johnny.