Vignetta choc, Raggi scarica Marione
L’illustratore grillino ha raffigurato l’Unione europea come il lager di Auschwitz
Raggi licenzia Marione. Prima l’annuncio in privato tramite contatto telefonico, poi la sindaca revoca l’incarico all’illustratore satirico grillino Mario Improta, alias Marione, dopo la bufera scatenata dalla vignetta che raffigura l’Ue come il campo di sterminio di Auschwitz e la Gran Bretagna come un giovane Boris Johnson deportato che scappa, riferimento diretto alla Brexit.
In 48 ore la questione, sollevata dal deputato dem Filippo
Sensi, diventa caso internazionale con interventi sia del Museo di Auschwitz sia della Comunità ebraica della Capitale, ma anche con accuse da Inghilterra e Germania sui profili social di sindaca e vignettista. Marione era stato ingaggiato dal Comune per sei mesi «a titolo gratuito» lo scorso settembre per disegnare una serie di opuscoli sull’educazione civica - protagonista Raggi in versione vigilessa manga - da distribuire nelle scuole: per l’operazione «Proteggi il cuore di Roma» sono state stampate 300 mila copie del pamphlet per un esborso di 48 mila euro (16 centesimi a copia) da parte di Roma Capitale.
Ma se la fine del rapporto con Marione è ormai sicura, sul licenziamento c’è incertezza. Domenica la sindaca aveva preso del distanze dalla vignetta dicendo che «nulla ha a che vedere con l’amministrazione». Ieri però è uscita la versione di Marione: «Per non creare alla sindaca altri disagi ho deciso di fare un passo indietro», scrive su Facebook. Mentre, sotto il post, si scatena la polemica, accuse e insulti cui, spesso, Marione risponde con la stessa moneta.
«C’è voluto l’intervento di #AuschwitzMuseum e @dureghello e della società civile sdegnata per spingere Raggi a fare, tardi, quello che avrebbe dovuto evitare di fare twitta Filippo Sensi del Pd -. Non ho ancora sentito le scuse per aver affidato a Marione la sua campagna di educazione civica (sic!) nelle scuole, pagata dai romani». Critiche anche dal M5S: «Accostamento Ue ad Auschwitz è vergognoso», dice Tiziana Beghin, capodelegazione M5S all’Europarlamento.