Luis Alberto, quando la Juve gli cambiò la vita
La svolta arrivò con la finale vinta ad agosto 2017
La sua carriera è cambiata grazie a una partita di Supercoppa contro la Juventus, e forse lì si è ribaltata anche la sua vita. Era il 13 agosto del 2017 e Luis Alberto veniva da una stagione durissima: arrivato alla Lazio per rilanciarsi, aveva giocato la miseria di 9 partite (e dall’inizio appena 4, 2 delle quali a campionato praticamente finito). Qualche settimana prima, aveva confidato di essere stufo di girare l’Europa per dare un senso alla sua esistenza come calciatore: forse è meglio che smetta e cominci a fare altro. Lo hanno convinto a non mollare, Inzaghi aveva
intravisto in lui qualità tecniche fuori dal comune e voleva provare a valorizzare quel talento inespresso che il direttore sportivo Tare aveva portato a Roma: è solo una questione di testa, di carattere e di convinzione, dicevano allenatore e direttore sportivo.
Quella sera di 28 mesi fa a Luis Alberto è capitata l’occasione della vita. Quasi per caso, come spesso capita: Felipe Anderson, dopo un’estate da protagonista, si era fermato e un infortunio che pareva banale era diventato infinito. Inzaghi ha rivisto le proprie idee tattiche: ha deciso – in quella prima gara ufficiale della stagione proprio contro una Juventus in apparenza imbattibile – di rinunciare alla seconda punta e di aggiungere un centrocampista, lo spagnolo appunto. La vittoria sui bianconeri, un 3-2 indimenticabile, ha modificato il percorso della storia di Luis Alberto: tutti (e per primo lui stesso) hanno compreso quanto potesse dare e da quel momento è diventato un intoccabile.
Torna la Supercoppa, domenica. L’avversario della Lazio è lo stesso del 13 agosto 2017: la Juventus. Luis Alberto no, non è il medesimo di quel giorno. Voleva smettere di giocare, oggi è uno dei calciatori migliori del nostro campionato. Ha acquistato una tale sicurezza in se stesso che anche quando gioca male, com’è capitato a Cagliari, trova la convinzione e la serenità per segnare il gol che cambia la partita. Oggi è un punto di riferimento imprescindibile per la squadra di Inzaghi, molti hanno sottolineato che sarebbe il trequartista perfetto per Sarri perché ha l’assist nel sangue e dà equilibrio tattico.
La Lazio ha Luis Alberto e se lo tiene stretto, ovviamente. Sarà il cuore del gioco offensivo biancoceleste anche a Riad, così come lo è stato in occasione della partita vinta in campionato appena dodici giorni fa sempre contro la Juventus. C’è la sua doppia firma, su quel 3-1: il cross per la testa di Luiz Felipe e poi un lancio pazzesco per Milinkovic-Savic, il quale si è travestito da sciuscià e gli ha lustrato lo scarpino fatato. Un gesto di amicizia, ma anche di ammirazione.