VOLONTARI CONTRO IL DISAGIO
Eccoci alla vigilia: ma che Natale sarà per gli anziani soli e per i diecimila che bivaccano nelle vie della città? Si conoscono tra loro la Roma dello shopping e quella del disagio? Eppure le iniziative per farle toccare, le due città, ci sono. Il Papa domenica ha raccomandato che «il Natale sia per tutti occasione di gesti di solidarietà verso quanti sono nel bisogno».
Di persona in questi giorni Francesco ha benedetto una croce rivestita con il giubbetto salvagente di un migrante morto in mare e ha distribuito doni ai bambini poveri assistiti dal dispensario Santa Marta.
In accoglienza ai richiami papali quel singolare cardinale di strada che è Konrad Krajewski, la Caritas e Sant’Egidio stanno raddoppiando gli sforzi per ospitare nei dormitori e nelle mense, nelle chiese, presso famiglie volenterose quanti più bisognosi è possibile, per offrire a tanti un momento di festa. Tavolate sono state allestite a Rebibbia e a Regina Coeli.
Ma si direbbe che la moltiplicazione dei gesti volontari dia addirittura maggiore risalto all’onda del bisogno che viene crescendo negli anni. «I poveri li avrete sempre con voi» è detto nel Vangelo e da sempre la carità che caratterizza la storia di Roma si adopera a soccorrerli. Ma quel soccorso dovrebbe inquietare più che appagare la città. L’attesa epocale è che il volontariato muova la collettività e le sue istituzioni, mentre a volte si ha l’impressione che la disimpegni.