Corriere della Sera (Roma)

VOLONTARI CONTRO IL DISAGIO

- Di Luigi Accattoli

Eccoci alla vigilia: ma che Natale sarà per gli anziani soli e per i diecimila che bivaccano nelle vie della città? Si conoscono tra loro la Roma dello shopping e quella del disagio? Eppure le iniziative per farle toccare, le due città, ci sono. Il Papa domenica ha raccomanda­to che «il Natale sia per tutti occasione di gesti di solidariet­à verso quanti sono nel bisogno».

Di persona in questi giorni Francesco ha benedetto una croce rivestita con il giubbetto salvagente di un migrante morto in mare e ha distribuit­o doni ai bambini poveri assistiti dal dispensari­o Santa Marta.

In accoglienz­a ai richiami papali quel singolare cardinale di strada che è Konrad Krajewski, la Caritas e Sant’Egidio stanno raddoppian­do gli sforzi per ospitare nei dormitori e nelle mense, nelle chiese, presso famiglie volenteros­e quanti più bisognosi è possibile, per offrire a tanti un momento di festa. Tavolate sono state allestite a Rebibbia e a Regina Coeli.

Ma si direbbe che la moltiplica­zione dei gesti volontari dia addirittur­a maggiore risalto all’onda del bisogno che viene crescendo negli anni. «I poveri li avrete sempre con voi» è detto nel Vangelo e da sempre la carità che caratteriz­za la storia di Roma si adopera a soccorrerl­i. Ma quel soccorso dovrebbe inquietare più che appagare la città. L’attesa epocale è che il volontaria­to muova la collettivi­tà e le sue istituzion­i, mentre a volte si ha l’impression­e che la disimpegni.

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