LE SCELTE NECESSARIE
L’emergenza smog a Roma viene da lontano. Sono più di 40 anni che se ne parla ma non si è fatto molto, specie a livello strutturale. Siamo ancora ai divieti e alle misure tampone; che, peraltro, tamponano sempre di meno. E a sperare che arrivi presto la pioggia. Certo, dalle targhe alterne e dalla «fludificazione del traffico» si è passati ai divieti per categorie di auto, ma, dopo quaranta anni e amministrazioni di vario colore, non si può continuare a governare per «divieti» quando ai romani non si offre alcuna seria alternativa di mobilità e si tollera che la più bella città del mondo sia sottomessa alla morsa di un traffico privato sempre più prepotente.
Mai come oggi occorre fare una scelta precisa e decidere che tipo di città vogliamo. Se vogliamo una città per gli uomini e non per le auto, la soluzione è una sola: limitare il traffico privato (tutto) offrendo l’alternativa di un trasporto pubblico efficiente e non inquinante. Con la consapevolezza che solo limitando le auto si garantisce l’efficienza del mezzo pubblico.
E solo rendendo efficiente il trasporto pubblico si garantisce ai romani una mobilità superiore a quella del mezzo privato e si rendono accettabili i divieti.
Ma, purtroppo, mai come oggi Roma sembra non avere un governo capace di fare scelte, specie se impopolari. E mai come oggi abbiamo avuto un trasporto pubblico ridotto ai minimi termini e ben poco «ecologico».
Intanto, che fare? In primo luogo, è fuorviante negare la realtà. Come certificato da numerose perizie giudiziarie, lo smog a Roma dipende soprattutto dal traffico autoveicolare, meno da impianti di riscaldamento o caminetti a legna e pellet; e ben poco da industrie, e, come certificato dall’osservatorio epidemiologico del Lazio, ogni anno a Roma per lo smog si ammalano e muoiono migliaia di persone. Quindi è soprattutto sul traffico che occorre intervenire, avendo come primo obiettivo la tutela della salute. E, pertanto, se si devono imporre divieti, occorre farlo iniziando dai veicoli, a benzina o diesel, che più possono nuocere alla nostra salute. Consultando, in caso di dubbio rispetto alla categorie «Euro» oggi stabilite, il massimo organo istituzionale che è l’Istituto superiore di sanità.
Nel contempo, approfittando dell’alleggerimento del traffico privato, occorre potenziare al massimo il trasporto pubblico, prendendo in considerazione, la possibilità di renderlo gratuito per i giorni di blocco.
E intanto, purtroppo, meglio continuare ancora a sperare nella pioggia.