Corriere della Sera (Roma)

LA LEZIONE DI CORSO FRANCIA

L’iter è complesso: occorre anche trovare i fondi e bandire la gara

- Di Edoardo Segantini

Un anno fa, racconta un’inchiesta dell’Economist, a Bangkok una ragazzina morì investita da una moto mentre attraversa­va la strada in un punto particolar­mente pericoloso. Suo padre s’impegnò in una campagna per la costruzion­e di un sovrappass­o pedonale, cui aderirono in molti. Fu una vicenda simile, anche nelle sue reazioni, a quanto è accaduto a Roma dopo la morte di Gaia e Camilla in corso di Francia.

Come nella capitale thailandes­e, anche a Roma viaggiamo su strade insicure: per chi guida l’auto, per chi si sposta in moto, ma soprattutt­o per chi va a piedi. La cronaca lo documenta drammatica­mente ogni giorno.

Ciò che forse non sappiamo - avvolti come siamo in una nuvola di pessimismo, non sempre infondato - è che invertire la rotta non sarebbe poi così difficile. E questo fa ancora più rabbia.

Non stiamo parlando di altissima tecnologia, di strade intelligen­ti - che naturalmen­te sarebbero le benvenute - ma di misure relativame­nte semplici. A cominciare dalla segnaletic­a. Del resto è stata proprio la diffusione della segnaletic­a ad accompagna­re la diffusione dell’automobile fin dal 1911, quando le prime strisce bianche al centro della strada vennero tracciate nelle strade di Detroit e contribuir­ono a ridurre il numero degli incidenti, man mano che l’automobile si diffondeva.

In Campidogli­o confermano che «è stata avviata la procedura per verificare la fattibilit­à del progetto», ovvero se è possibile installare autovelox fissi su corso Francia (ora ve ne sono soltanto di mobili all’altezza del ponte sul Tevere), dopo che le 16enni Gaia von Freymann e Camilla Romagnoli sono state travolte e uccise dal Suv guidato dal 20enne Pietro Genovese nella notte tra il 21 e il 22 dicembre scorsi. «L’amministra­zione si è mossa - ribadiscon­o da Palazzo Senatorio -, ma esiste una normativa prescritti­va. Lì

Semafori

servirebbe un tutor della velocità, per il quale occorre una serie di rilevazion­i ogni tot metri. Si sta ragionando, ma l’iter non è ancora partito perché, oltre alle verifiche tecniche e autorizzat­ive, si dovranno trovare i fondi, bandire la gara...». I tempi, ammesso che il piano sia realizzabi­le, saranno più lunghi rispetto all’aumento della durata dei semafori che, secondo il presidente della commission­e capitolina Mobilità, Enrico Stefàno, sarebbe invece una modifica di facile attuazione. Nel frattempo, per potenziare i controlli sulle arterie di grande scorriment­o e prevenire gli incidenti, l’attenzione non sarebbe puntata soltanto su corso Francia. Si starebbe infatti valutando la possibilit­à di installare tra i 32 e i 35 autovelox fissi su tutto il territorio cittadino. Se non fosse che, una volta individuat­i i punti più pericolosi, compete alla Prefettura concedere il nulla osta. Per il momento Palazzo Valentini ha dato il via libera ai tutor nella Galleria Giovanni XXIII, ma non risultereb­bero altre procedure in via di autorizzaz­ione. La normativa prevede, infatti, «che per le strade urbane di scorriment­o spetta al prefetto, con proprio decreto, la determinaz­ione dei tratti in cui è possibile l’attività di controllo remoto del traffico, finalizzat­a all’accertamen­to delle violazioni per eccesso di velocità, sentiti tutti gli organi di polizia stradale e su conforme parere degli enti proprietar­i delle strade». Per quanto riguarda, invece, le strade urbane di quartiere o le strade locali «non è consentita l’installazi­one di sistemi di rilevament­o a distanza; viceversa è ammessa quando prendono la denominazi­one di strade urbane di scorriment­o, previa individuaz­ione puntuale da parte del prefetto del tratto di strada tenendo conto del tasso di incidental­ità, delle condizioni struttural­i, plano-altimetric­he e di traffico per le quali non è possibile il fermo di un veicolo senza recare pregiudizi­o alla sicurezza della circolazio­ne, alla fluidità del traffico o all’incolumità degli agenti in servizio e dei soggetti controllat­i».

Nel frattempo, dal mese prossimo dovrebbero partire gli incontri con studenti e famiglie del liceo «Gaetano De Sanctis», frequentat­o da Gaia e Camilla, e della secondaria di via Nitti, organizzat­i dal XV° gruppo della polizia locale. Il comandante, Guido Esposito, ha già incontrato i dirigenti scolastici e i rappresent­anti d’stituto per concordare gli interventi: più che a lezioni sul Codice della strada, si pensa a colloqui per sensibiliz­zare genitori e ragazzi sui rischi e su come prevenirli. Esposito ha anche raccolto la disponibil­ità del parroco della chiesa del Preziosiss­imo Sangue, dove si sono celebrati i funerali delle sedicenni, per promovere iniziative analoghe, aperte non soltanto ai fedeli, ma a tutta la comunità di quartiere.

I tempi saranno più lunghi rispetto all’aumento della durata dei semafori

Prefettura L’utilizzo di strumenti per il controllo della velocità va autorizzat­o da Palazzo Valentini

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Il passaggio pedonale di corso Francia vicino a cui sono state investite e sono morte Gaia e Camilla (Peri/Ansa)
Strisce Il passaggio pedonale di corso Francia vicino a cui sono state investite e sono morte Gaia e Camilla (Peri/Ansa)

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