Corriere della Sera (Roma)

Lazio, Acerbi il «rivoluzion­ario» della difesa

Rendimento impeccabil­e e reparto blindato: nessun rimpianto per DeVrij

- di Stefano Agresti

De Vrij non è uno qualsiasi per la Lazio. È il grande traditore, colui che prometteva di rinnovare il contratto e intanto flirtava (e firmava) con l’Inter, scappando gratis. È l’uomo dei veleni, per il fallo da rigore che spalancò ai nerazzurri le porte della Champions quell’indimentic­abile 20 maggio di due anni fa, quando lo scontro all’ultima giornata diventò una finale («Ma io non l’avrei mandato in campo», ricorda oggi il presidente Lotito). È l’avversario che sarà più fischiato, forse l’unico che sarà apertament­e contestato, domenica sera dal popolo biancocele­ste, per tutto questo.

De Vrij è molte cose per la Lazio, ma esiste anche qualcosa che non è: un rimpianto. Benché molti temessero che lasciasse un vuoto incolmabil­e quando se n’è andato, in realtà non è successo. Per carità, nell’Inter sta facendo benissimo, soprattutt­o in questa stagione, ed è decisament­e il miglior difensore di Conte per rendimento nonostante i suoi compagni di reparto siano campioni come Godin e Skriniar. Ma Inzaghi ha voluto e trovato un calciatore che ha permesso ai biancocele­sti di non soffrire l’addio dell’olandese: Acerbi.

Acerbi ha preso in mano la difesa della Lazio e ne è diventato il leader, la guida tattica, l’emblema. Difficile che sbagli una partita, ma anche un intervento; è capitato a Parma, allo scadere, con la trattenuta da rigore ai danni di Cornelius che avrebbe potuto togliere ai biancocele­sti la vittoria e a lui la sfida con l’Inter (è diffidato, sarebbe stato ammonito). Ricorderem­o quella sbavatura perché è rara. Di sicuro i numeri sono dalla sua parte: con De Vrij la squadra di Inzaghi incassava tanti, troppi gol; adesso è la meno battuta del campionato proprio assieme a quella dell’Inter. Non certo solo grazie al fatto che sia cambiato un difensore, ovviamente. Ma anche grazie a quello.

Acerbi domenica riprenderà il suo posto in mezzo. A Parma ha giocato sul centrosini­stra per la squalifica di Radu, che rientra con l’Inter, e il perno lo ha fatto Luiz Felipe. Il quale, stavolta, è in ballottagg­io con Patric per un posto da titolare sul centrodest­ra. È uno dei due dubbi di formazione, l’altro riguarda l’attaccante che affiancher­à Immobile: comincerà Caicedo oppure Correa? Inzaghi ha ancora due giorni per scegliere, De Vrij aspetta di sapere quale sarà l’avversario che si troverà di fronte.

Domenica Acerbi di nuovo al centro, torna Radu Dubbio tra Patric e Luiz Felipe

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Francesco Acerbi, in alto, 32 anni, alla seconda stagione con la Lazio, esulta dopo il gol dell’1-1 al derby
Leader Francesco Acerbi, in alto, 32 anni, alla seconda stagione con la Lazio, esulta dopo il gol dell’1-1 al derby

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