Corriere della Sera (Roma)

Rete 5G, c’è il rischio di perdere 22 miliardi

Scatta l’allarme, Unindustri­a propone tavolo misto al Comune. Montuori: «Ottima idea»

- Flavia Gamberale Fraticelli

Vale 30 miliardi di euro lo sviluppo delle reti mobili di quinta generazion­e nella Capitale nei prossimi 5 anni in termini di nuovi investimen­ti degli operatori di Telecomuni­cazioni, creazione di servizi per le smart cities e aumento della produttivi­tà. Ma gli attuali vincoli normativi nazionali e locali potrebbero determinar­e un ritardo nella copertura 5G tale da ridurre di ben 22 miliardi gli impatti positivi stimati. A dirlo la ricerca “Roma 5G: veloce, sicura, pulita”, svolta da Luiss Business School su commission­e di Unindustri­a e presentata ieri a Roma presso villa Blanc.

I vincoli ambientali sulle emissioni elettromag­netiche, le delibere comunali ad oggi in vigore che prevedono il divieto di istallare gli impianti a meno di 100 metri da siti sensibili, nonché la complessit­à delle procedure di autorizzaz­ione, potrebbero infatti causare un dispiegame­nto della rete a macchia di leopardo e quindi servizi meno efficienti e competitiv­i. Da qui la proposta di Unindustri­a al Comune di Roma di aprire un tavolo di lavoro che metta insieme industria e amministra­zioni pubbliche e permetta di bilanciare le esigenze di mercato con quelle di tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, semplifica­ndo procedure e regolament­i. Un’idea accolta positivame­nte dall’assessore all’Urbanistic­a del Comune di Roma, Luca Montuori, e che strizza l’occhio al «modello Parigi». Nella capitale francese è stata avviata un’iniziativa simile a quella proposta da Unindustri­a, con la nascita di una commission­e di concertazi­one sulla telefonia mobile.

«La proposta di Unindustri­a mi sembra fondamenta­le», ha detto l’assessore, confermand­o anche la possibilit­à di andare in deroga alle attuali delibera, che fissa dei limiti sulle istallazio­ni delle antenne, qualora si evidenzi la necessità di servizi 5g in determinat­e aree. Le reti potranno infatti abilitare interventi di grande importanza. Si pensi ad esempio alle operazioni in remoto: grazie al 5g un medico potrà operare un paziente a distanza, con un semplice collegamen­to di rete. «La ricerca conferma che il 5G rappresent­a una formidabil­e occasione di sviluppo per Roma e, quindi, per il Paese tutto», ha commentato Paolo Boccardell­i, direttore della Luiss Business School. «Per questo riteniamo necessario delineare quanto prima insieme al Comune e agli operatori coinvolti delle proposte di intervento condivise», ha concluso Francesco D’Angelo, Presidente della sezione Comunicazi­oni di Unindustri­a.

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