Vittorio Bachelet, platea d’autore per il volume curato da De Cataldo
sinistra), (a destra)
«L’idea di questo libro è nata il 9 maggio 2019: ero alla Camera con il presidente della Repubblica Mattarella per la giornata dedicata al ricordo delle vittime del terrorismo. Tra gli interventi, una ragazza disse che non conosceva la storia degli anni ‘70 e ‘80. Ne parlai subito con il mio segretario». Detto, fatto. Casa del Cinema, sala Deluxe: il vicepresidente del Csm David Ermini ricorda le origini del volume «Vittorio Bachelet. Gli anni 70 tra speranze e disillusioni», presentato ieri insieme al curatore Giancarlo De Cataldo, a Paolo Aielli, ad del Poligrafico e Zecca dello Stato, e a Paolo Mieli. Sul grande schermo scorrono le immagini di Rai Teche: il funerale del (da 14 febbraio del 1980 con Giovanni Bachelet («Sulle nostre bocche ci sia sempre il perdono, mai la vendetta»), e il ricordo di Pertini («Mi chinai a baciare la sua fronte»). Nel libro, 17 contributi di altrettanti autori seduti in platea, da Rosy Bindi a Massimo Brutti, Pietrangelo Buttafuoco, Armando Spataro, Lidia Ravera. Insieme ad una folta presenza del Csm: con il segretario generale Paola Piraccini, Gabriele Fiorentino, Piercamillo Davigo, Ilaria Pepe, Giovanni Mammone (primo presidente della Cassazione), ci sono la vice presidente del Senato Anna Rossomando e l’ex presidente Pietro Grasso.
(Roberta Petronio)