Liliana Segre alla Sapienza, gli studenti si dividono
Si dividono, gli studenti della Sapienza, sul fatto che sarà un loro collega di destra a parlare a nome di tutti proprio oggi, giornata di inaugurazione dell’anno accademico e - soprattutto - del conferimento del dottorato honoris
causa alla senatrice Liliana Segre, testimone della Shoah. I ragazzi più di sinistra stanno valutando come comportarsi: «Ci aspettavamo almeno una presa di distanza dell’università - dice Francesco Pellas, 26 anni iscritto a Filosofia, del coordinamento universitario Link -: continueremo a sperare fino all’ultimo, in alternativa non escludiamo di organizzare qualcosa, ci stiamo confrontando in queste ore».
Chi conosce bene Valerio Cerracchio, lo studente di Ingegneria che fa anche parte del movimento giovanile di destra Generazione popolare, incaricato oggi di tenere stamattina il discorso in rappresentanza di tutti gli studenti, lo descrive «frastornato e rammaricato». Antonio Lodise, nel consiglio di amministrazione dell’ateneo, anche lui eletto nella lista di Valerio, «Sapienza in movimento», ma che si dichiara «convintamente di sinistra», invita tutti a immedesimarsi con la situazione in cui si trova Cerracchio: «Un ragazzo di 24 anni, molto attivo e volenteroso, che si ritrova sul giornale accusato di essere un neofascista, non è bello». E poi, continua Antonio, bisognerebbe anche chiarire che «votare destra non significa, in ogni caso, essere neofascisti. Bisogna conoscerle le persone e non appiccicare loro addosso un’aura di mostruosità: non ho dubbi che la senatrice lo capirà, Valerio è uno degli studenti più attivi in facoltà, è un buon rappresentante».
Il suo discorso, non a caso, parlerà anche dell’importanza dell’associazionismo, contro la solitudine e l’isolamento, nella vita universitaria. Invece Mattia Scandolo, 23 anni di Fisica - anche lui di Link non capisce Antonio: «Mi chiedo come gli studenti della sua stessa lista che si dichiarano di sinistra possano condividere il suo rivendicare di essere di destra proprio in questa circostanza e non dissociarsi». Eleonora Visciola e Cristina Simone sono per il confronto, in ogni caso. Eleonora dice: «Ben venga, sempre, il dialogo, anche tra due posizioni diverse». E Cristina aggiunge: «Non ci dovrebbero essere muri quando si parla di persone come la Segre». Marco Aurelio Stefanini, 23 anni di Scienze politiche, che si colloca a sinistra per i diritti civili e a destra per l’economia, cita Pasolini: «Attenti al fascismo degli antifascisti: starà al ragazzo dimostrarsi abbastanza intelligente da non farsi strumentalizzare».