Abusi su pazienti sedati Arrestato un medico
Tivoli, è ai domiciliari. Asl: noi parte civile
Un medico dell’ospedale di Tivoli è stato arrestato con l’accusa di aver abusato di pazienti che aveva sedato per sottoporli ad accertamenti clinici. La Asl di zona: «Ci costituiremo parte civile nel processo».
Sottoposti a molestie sessuali mentre erano sedati perché ricoverati per accertamenti in ospedale. Sono numerosi i casi ricostruiti dalla polizia all’ospedale di Tivoli che hanno portato ieri mattina all’arresto di un medico in servizio nella struttura sanitaria: è accusato di violenza sessuale aggravata. Le indagini sono scattate dopo alcune segnalazioni relative agli ultimi due mesi: gli agenti hanno avviato una serie di accertamenti, anche con le testimonianze delle vittime, che hanno raccontato quello che era successo in ospedale durante la sedazione per endoscopie.
Le indagini del commissariato di Tivoli hanno così portato al medico, sospettato di aver abusato dei pazienti approfittando del loro stato di incoscienza o di incapacità a difendersi perché sotto effetto di farmaci. Drammatici i racconti delle vittime e non si esclude che il medico sia coinvolto in altre violenze. Da quanto è stato ricostruito, sembra che abbia approfittato dei momenti nei quali si trovava da solo con i pazienti per mettere in atto il suo proposito. Dai primi sospetti, al loro risveglio, i pazienti hanno deciso di denunciare quello che avevano subìto. È toccato quindi ai poliziotti, coordinati dal procuratore capo Francesco Menditto, ricostruire spostamenti e orari di servizio del medico incrociandoli con la presenza delle vittime in ospedale. Il professionista è stato quindi colpito dall’ordinanza di custodia cautelare del gip Aldo Morgigni. «Nel ringraziare forze dell’ordine e magistratura per il lavoro svolto - spiega il direttore generale della Asl Roma 5, Giorgio Giulio Santonocito l’azienda conferma la piena collaborazione. Stiamo già assumendo tutti i provvedimenti del caso per sospendere il soggetto dalla attività e allontanarlo dal rapporto con l’utenza, e - pur in attesa della definizione dell’attività giudiziaria - preannuncio la volontà dell’azienda da me rappresentata di costituirsi parte civile. Quanto emerso - se confermato - è un fatto gravissimo che va condannato senza riserve. Il nostro primo pensiero va alle presunte vittime».
Verifiche Decisivi per le indagini i dettagliati racconti fatti dalle vittime agli agenti