Sei Nazioni, festa per dimenticare l’amarezza
Il rammarico della Principessa Anna per non aver potuto cantare «Flower of Scotland»,l’inno scozzese, dalla tribuna d’onore è stato cancellato dalla soddisfazione per aver visto i suoi protetti vincere (17-0) davanti ai 55 mila dell’Olimpico e lasciare all’Italrugby l’impossibile compito di evitare il quinto cucchiaio di legno consecutivo. Problemi in aeroporto hanno costretto la patrona della Scozia ad arrivare in ritardo allo stadio, dove a partita appena iniziata l’hanno ricevuta il ministro dello sport Vincenzo Spadafora e il presidente del Coni Giovanni Malagò. Giornata di festa per gli oltre settemila scozzesi arrivati in città che hanno ingolfato i locali del centro fino a tarda notte e si sono goduti la splendida giornata primaverile. Per loro la trasferta romana è diventata irrinunciabile. Il Parco del Foro Italico ha accolto già di buon mattino la solita festa del Sei Nazioni, in tanti a sconfitta digerita si sono fermati sotto al palco del «Terzo Tempo Peroni Village» per il concerto dei Kolors offerto da Peroni, provando a dimenticare le amarezze del campo che stanno oramai diventando abitudine: sono 7 anni che l’Italia non vince una partita casalinga del Sei Nazioni e dopo il successo della Scozia la striscia negativa si è allungata a 25 sconfitte consecutive. Le due squadre si sono salutate durante il terzo tempo allestito nei saloni dello stadio mentre fuori una task force di giardinieri stava rifacendo il look al campo RomaLecce di oggi. Il Sei Nazioni tornerà insieme con l’Inghilterra il 14 marzo: Olimpico già sold out.