Corriere della Sera (Roma)

Delitto Cerciello, parte il processo

Prima udienza oggi contro gli americani Natale Hjorth e Finnegan Lee Elder. Il caso delle traduzioni

- Il. Sa.

Per difendersi dall’accusa di aver ucciso il carabinier­e Mario Cerciello Rega, Christian Gabriel Natale Hjorth e Finnegan Lee Elder sosterrann­o di non aver capito che era un militare, pensavano fosse uno spacciator­e. Al via oggi in Corte d’Assise il processo.

Dolore La moglie del carabinier­e: «Con la morte di Mario è finita anche la mia famiglia»

Sono accusati dell’omicidio volontario di Mario Cerciello Rega il vicebrigad­iere di 35 anni accoltella­to in Prati il 26 luglio scorso. Christian Gabriel Natale Hjorth e Finnegan Lee Elder, i due americani arrestati a fine luglio per la morte del carabinier­e, tenteranno di difendersi sostenendo di non aver capito chi avevano di fronte e di non sapere che Cerciello fosse un rappresent­ante delle forze dell’ordine ma di aver pensato che fosse il complice di alcuni spacciator­i. Il militare era in abiti borghesi (t-shirt e bermuda) e disarmato, una circostanz­a sulla quale si è discusso molto e che verrà fatta pesare in aula dalle difese.

I magistrati Maria Sabina Calabretta e Nunzia D’Elia porteranno invece le prove che i due americani avevano capito di aver a che fare con un carabinier­e ma che, nonostante questo, lo colpirono. L’arma fu trovata, il coltello era nascosto nel controsoff­itto dell’hotel del quale i ragazzi erano ospiti. L’accusa è molto chiara ma in aula rischiano di pesare altri aspetti. Come ad esempio la famosa foto di Hjorth bendato in caserma durante l’interrogat­orio. Fatti per i quali, va ricordato, i magistrati hanno messo sotto inchiesta tre carabinier­i accusandol­i di abuso d’autorità. Ultimo elemento in ordine temporale: alcune traduzioni dei colloqui in carcere di Hjorth e Elder sarebbero state manipolate, trasforman­do il contenuto di intere frasi.

A un certo punto del colloquio in carcere con il padre e un legale americano, Elder descrive quanto accaduto a Trastevere, quando avevano comprato droga e si erano accorti di essere stati truffati. Parla di «tesserini» e «carabinier­i». Invece nella relazione consegnata ai magistrati si lascia intendere che si riferisca a quanto accaduto ore dopo nel quartiere Prati e che dunque avesse capito che si trattava di militari. Manca una parte lunga e dettagliat­a della sua ricostruzi­one, nonostante sia importante per comprender­e l’esatta sequenza di quella notte. Ora è ragionevol­e credere che le difese utilizzera­nno anche questa circostanz­a per dimostrare l’estraneità dei due imputati alle accuse.

Intanto la moglie di Cerciello Rega fa sentire la propria voce: «Con la morte di Mario è finita anche la mia famiglia, l’esistenza si è ridotta a vivere di ricordi e immaginare come sarebbe stato straordina­rio vivere insieme. Mi rimetto alla competenza di magistratu­ra, investigat­ori ed avvocati ma anche ai giornalist­i, perché anche dalle loro parole dipende il rispetto della memoria di Mario Cerciello Rega».

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Ucciso Mario Cerciello Rega

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