Addio ad Agnese, l’ultima burattinaia
Se ne è andata Agnese, l’ ultima burattinaia. E adesso, sulle persiane chiuse per lutto del teatrino di Pulcinella, in cima al Gianicolo, dove non c’è bimbo romano che almeno una volta non abbia riso a crepapelle, qualcuno ha posato una rosa per ricordarla.
La vedova di Carlo Piantadosi, lo scugnizzo arrivato da Napoli vestito di stracci nel dopoguerra poi diventato una celebrità della commedia dell’arte, è morta al San Camillo per un’insufficienza respiratoria. Aveva 85 anni, Agnese, e lo spirito giovane. Ha lavorato fino all’ultimo, anche se con minore frequenza: a mamme e papà con i figli sulle spalle capitava di incontrarla il sabato pomeriggio o la domenica mattina mentre, al termine degli spettacoli, faceva il giro del pubblico con il piattino delle offerte. Era stata lei, assieme alla figlia Antonella, a mandare avanti il teatrino più famoso di Roma, dopo la scomparsa, 8 anni fa, dell’amatissimo marito, che il presidente Ciampi nel 2001 nominò Cavaliere del lavoro per meriti artistici. «La gioia più grande di mia madre era veder ridere i bambini, lo ha fatto per 60 anni e non ha mai smesso - racconta la figlia - Se n’è andata in fretta, purtroppo, come capita a quell’età. Prima un po’ di affanno, cresciuto sempre più, poi le complicazioni al cuore». Il teatrino chiude, Antonella? Ha un guizzo d’orgoglio. «Ma no! Il tempo di rimettermi dai postumi di un incidente e andremo avanti io e mio figlio». Il siparietto de «Le avventure di Pulcinella» lo ricordano tutti: battute in napoletano, giochi di parole, risate e manganellate. Pulcinella innamorato di Gabriella, la sfida con il rivale, la guardia che lo arresta: presto, di nuovo in scena al Gianicolo. La tradizione dei Piantadosi continua...