«Drag queen» prof a scuola, un caso
Chiamate dal VII Municipio. Meloni: vi sembra normale? Intanto evento annullato
Sette righe sul sito del Campidoglio, corredate da una locandina colorata a toni pastello, e scoppia la polemica: «Nell’ambito della comunità educante diffusa del Municipio VII si terrà un ciclo di tre incontri finalizzati a far conoscere storie di inclusione e amicizia senza pregiudizi di genere». Protagoniste due drag queen, Cristina Prenestina e Paola Penelope, che «diventeranno “libri viventi” per narrare alle giovanissime generazioni fiabe e racconti». Il primo incontro, previsto per oggi con i bimbi da 3 a 5 anni, è stato però sospeso per colpa del coronavirus. Gli altri due si terranno l’11 e il 25 marzo.
A dare il via alle proteste è la presidente di FdI Giorgia Meloni: «Due drag queen parleranno di “inclusione” e “amicizia” a bambini dai 3 anni in su in una scuola di Roma. Il tutto pubblicizzato sul sito ufficiale del Campidoglio. Solo a me sembra una follia? Giù le mani dai bambini». Rilancia il presidente del Family day Massimo Gandolfini: «Da psicoterapeuta e neurochirurgo ribadisco che mortificare l’identità sessuata al punto da inventare una nuova grammatica avvilisce l’intelligenza dei bambini».
La nuova moda viene dagli Usa. A pensare di trapiantarla al Quadraro è stata l’associazione «Biblioteca interculturale “Cittadini nel mondo”», che ha diecimila libri (di cui oltre mille per ragazzi), in più di 25 lingue, da quelle europee a quelle asiatiche e africane.