Corriere della Sera (Roma)

Corte d’Appello, processi a porte chiuse

- Giulio De Santis

L’emergenza coronaviru­s entra nelle aule di giustizia di piazzale Clodio. Ieri i processi trattati in Corte d’appello si sono svolti a porte chiuse. Su indicazion­e dei procurator­i generali, nelle tre aule riservate alla trattazion­e dei dibattimen­ti di secondo grado, è stato disposto che potessero entrare soltanto le persone interessat­e alle cause. Pertanto oltre ai giudici, al pg e ai cancellier­i sono stati ammessi solo gli imputati, i legali, le parti civili e i parenti. Di conseguenz­a, ogni dibattimen­to si è svolto senza pubblico. Il provvedime­nto è stato accettato senza lamentele. Gli estranei ai procedimen­ti, anche gli avvocati, hanno atteso all’esterno che venisse chiamato il loro processo. A piazzale Clodio la misura specifica è stata adotta solo in Corte d’appello, che nella cittadella giudiziari­a ha un edificio riservato agli uffici di cancelleri­a e udienze. In

Tribunale, dove si svolgono le udienze collegiali e monocratic­he di primo grado, l’emergenza Covid- 19 è invece non ha cambiato nulla e ed è stato consentito l’ingresso al pubblico nelle aule senza alcuna limitazion­e. L’unica disposizio­ne è stata di limitare i tempi nella trattazion­e dei processi, rispettand­o le fasce orarie per evitare l’affollamen­to nelle aule e negli spazi antistanti. La presidenza della Corte d’appello ha deciso anche di revocare fino al 9 marzo le autorizzaz­ioni inerenti l’uso delle aule Europa e De Pasquale nonché della sala Unità d’Italia per fini diversi da quelli istituzion­ali. Quindi, niente convegni. Anche la sala Musica e l’aula Occorsio, per via dell’emergenza coronaviru­s, fino al 10 marzo potranno essere utilizzate solo per lo svolgiment­o dei processi.

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