Corriere della Sera (Roma)

Maratona d’arte: quando gli artisti colleziona­no artisti

«Le altre opere», mostra a tappe in cinque musei civici: 86 protagonis­ti e 550 lavori

- di Edoardo Sassi

Una sorta di unica grande collettiva, una mostra a tappe in cinque musei civici con il numeromons­tre di 86 artisti — diversi per anagrafe, stile, qualità, percorso — per un totale di 550 lavori esposti. Si tratta del progetto, presentato ieri al Museo Bilotti di Villa Borghese (prima tappa) dal titolo «Le altre opere. Artisti che colleziona­no artisti», nato da un’idea di Lucilla Catania e Daniela Perego, che firmano anche la cura con Claudio Crescentin­i e Federica Pirani.

L’idea, che in generale vanta una nutrita serie di precedenti espositivi e bibliograf­ici, si differenzi­a in questo caso per il luogo, Roma; per le sedi in succession­e (oltre al Bilotti, il Museo Pietro Canonica, il Roma in Trastevere, la Galleria d’Arte Moderna e il Napoleonic­o) e per l’ampio arco temporale, che si spingerà fino all’autunno del 2020. Gli artisti sono stati suddivisi in ordine alfabetico e selezionat­i sia con un sistema di cooptazion­e sia tramite autocandid­ature. Il modello, grossomodo, prevede per ogni artista uno spazio determinat­o in cui lui stesso, oltre a esporre una propria opera, mette in mostra anche lavori di altri artisti ma in suo possesso.

Un sistema diffuso in cui, oltre a storie più strettamen­te collezioni­stiche, a volte prevalgono anche legami di amicizia e filiazione, oltre che di gusto (c’è anche chi colleziona opere di artisti storici e non presenti in mostra come «colleziona­nti»). «Un progetto pilota», è stato definito, con l’ambizione e la prospettiv­a «di realizzare una prima rassegna dedicata all’arte presente oggi nella capitale».

Si tratta dunque delle scelte artistiche di altri artisti o creativi, i quali mettono in campo la possibilit­à di «inter-agire» — in senso stretto — con le opere da loro amate e/o colleziona­te o sempliceme­nte possedute, o con le loro opere colleziona­te da altri. «Un modo — è stato detto — per conoscere e capire i gusti e i piaceri dell’arte dei singoli attraverso le loro scelte». La mostra-progetto «Le altre opere.

Artisti che colleziona­no artisti» è promossa da Roma Capitale, assessorat­o alla Crescita culturale-Sovrintend­enza Capitolina ai Beni Culturali in collaboraz­ione con altri soggetti. Per realizzarl­a è stato necessario «un notevole impegno organizzat­ivo, iniziato nel 2018 e portato a termine nel 2020».

Difficile fare nomi in questo massiccio «confronto diretto» fra nomi, stili e linguaggi tra XX e XXI secolo. Ci si può limitare a indicarne qualcuno di quelli già storicizza­bili, almeno a livello nazionale (benché non sia questo l’obiettivo della «foto di gruppo»): tra i collezioni­sti, Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Alberto Di Fabio, Gianfranco Notargiaco­mo, Alfredo Pirri, Pietro Ruffo... Tra i colleziona­ti, Cesare Tacchi, Vettor Pisani e tanti altri...

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 ??  ?? Scelte Una delle opere «colleziona­te» in mostra, di Cesare Tacchi, dal titolo «Il segno della pittura»
Scelte Una delle opere «colleziona­te» in mostra, di Cesare Tacchi, dal titolo «Il segno della pittura»
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 ??  ?? Stili A destra: Vettor Pisani, «Il cerchio magico». Sopra: Daniela Perego, «Buongiorno». Sotto: Marco Verrelli, «Corsa del mattino» (particolar­e)
Stili A destra: Vettor Pisani, «Il cerchio magico». Sopra: Daniela Perego, «Buongiorno». Sotto: Marco Verrelli, «Corsa del mattino» (particolar­e)

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