Maratona d’arte: quando gli artisti collezionano artisti
«Le altre opere», mostra a tappe in cinque musei civici: 86 protagonisti e 550 lavori
Una sorta di unica grande collettiva, una mostra a tappe in cinque musei civici con il numeromonstre di 86 artisti — diversi per anagrafe, stile, qualità, percorso — per un totale di 550 lavori esposti. Si tratta del progetto, presentato ieri al Museo Bilotti di Villa Borghese (prima tappa) dal titolo «Le altre opere. Artisti che collezionano artisti», nato da un’idea di Lucilla Catania e Daniela Perego, che firmano anche la cura con Claudio Crescentini e Federica Pirani.
L’idea, che in generale vanta una nutrita serie di precedenti espositivi e bibliografici, si differenzia in questo caso per il luogo, Roma; per le sedi in successione (oltre al Bilotti, il Museo Pietro Canonica, il Roma in Trastevere, la Galleria d’Arte Moderna e il Napoleonico) e per l’ampio arco temporale, che si spingerà fino all’autunno del 2020. Gli artisti sono stati suddivisi in ordine alfabetico e selezionati sia con un sistema di cooptazione sia tramite autocandidature. Il modello, grossomodo, prevede per ogni artista uno spazio determinato in cui lui stesso, oltre a esporre una propria opera, mette in mostra anche lavori di altri artisti ma in suo possesso.
Un sistema diffuso in cui, oltre a storie più strettamente collezionistiche, a volte prevalgono anche legami di amicizia e filiazione, oltre che di gusto (c’è anche chi colleziona opere di artisti storici e non presenti in mostra come «collezionanti»). «Un progetto pilota», è stato definito, con l’ambizione e la prospettiva «di realizzare una prima rassegna dedicata all’arte presente oggi nella capitale».
Si tratta dunque delle scelte artistiche di altri artisti o creativi, i quali mettono in campo la possibilità di «inter-agire» — in senso stretto — con le opere da loro amate e/o collezionate o semplicemente possedute, o con le loro opere collezionate da altri. «Un modo — è stato detto — per conoscere e capire i gusti e i piaceri dell’arte dei singoli attraverso le loro scelte». La mostra-progetto «Le altre opere.
Artisti che collezionano artisti» è promossa da Roma Capitale, assessorato alla Crescita culturale-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in collaborazione con altri soggetti. Per realizzarla è stato necessario «un notevole impegno organizzativo, iniziato nel 2018 e portato a termine nel 2020».
Difficile fare nomi in questo massiccio «confronto diretto» fra nomi, stili e linguaggi tra XX e XXI secolo. Ci si può limitare a indicarne qualcuno di quelli già storicizzabili, almeno a livello nazionale (benché non sia questo l’obiettivo della «foto di gruppo»): tra i collezionisti, Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Alberto Di Fabio, Gianfranco Notargiacomo, Alfredo Pirri, Pietro Ruffo... Tra i collezionati, Cesare Tacchi, Vettor Pisani e tanti altri...