Friedkin è pronto e cerca già un «uomo di calcio»
Sarà stata l’ultima partita della Roma con James Pallotta al comando delle operazioni? Lo sapremo nelle prossime ore, a Borsa chiusa, quando gli staff legali del bostoniano e del Dan Friedkin Group potrebbero firmare a New York i precontratti per il passaggio di proprietà da un americano all’altro. Un passo vincolante, che sarà seguito in tempi brevi dal via libera di Consob e Antitrust, il lancio dell’Opa e l’assemblea per le nomine del nuovo Consiglio di amministrazione. Il closing è atteso per marzo, visto che le «due diligence» sulle 12 società che costituiscono la galassia Roma
sono già state portate a termine. Il valore complessivo sarà intorno ai 700/710 milioni, comprensivi però dell’esposizione debitoria (270 milioni) e della ricapitalizzazione in corso (150). I restanti 280 milioni andranno al patto di sindacato che vede Pallotta come maggiore azionista di una trentina di soci. Calcolando in circa 200 milioni l’acquisto iniziale e gli aumenti di capitale successivi, il ricavato finale sarà di circa 80 milioni.
Il figlio di Friedkin, Ryan, avrà un ruolo nel club. È quasi sicuro che Guido Fienga, l’attuale Ceo, sarà quanto meno l'uomo del passaggio di proprietà. Tutti da verificare gli altri ruoli, mentre è già partito tra gli addetti ai lavori il «totonomine» per la ricostruzione. Servirà un «uomo di calcio», con un vissuto importante. I nomi che hanno iniziato a viaggiare vanno da Marcello Lippi a Zibì Boniek, passando per Fabio Capello e Gian Paolo Montali. Friedkin, però, potrebbe sorprendere con un nome internazionale. Molti tifosi sperano in un ripescaggio di Francesco Totti e/o Daniele De Rossi nei ruoli societari. Il primo come dirigente e il secondo come allenatore partendo dalle giovanili.