Corriere della Sera (Roma)

IL BISOGNO DI UNA VITA NORMALE

- Di Paolo Conti

Roma è sospesa tra emergenza e banalità quotidiana. Scuole aperte, ministeri in funzione ma anche ristoranti vuoti, strade del centro storico irriconosc­ibili. Un quadro straniante di una città abituata ai grandi numeri, ad affrontare il problema dell’eccesso di pressione turistica. In tutto e per tutto una situazione anomala, che inevitabil­mente crea un disorienta­mento collettivo. E ha un grandissim­o bisogno di normalità, di gesti ancorati a una vita anche amministra­tiva regolare e quindi a suo modo rassicuran­te. Per questa ragione la scomparsa di sette banchi irregolari da piazza Vittorio assume un significat­o che va al di là di un atto atteso e quasi dovuto. Restituire ordine, pulizia, decoro e dignità a un pezzo di Roma che, a sua volta, ha una immensa necessità di ritrovare un suo ruolo anche urbanistic­o, così come venne immaginato negli anni successivi alla proclamazi­one di Roma Capitale. Quelle bancarelle hanno oggi un senso forte ed eloquente. Roma va avanti, viene amministra­ta, recupera una porzione di quella bellezza cancellata dall’abusivismo e dalla cronica mancanza di controlli. Tutto questo non risolve né affronta il coronaviru­s ma offre ai romani un quadro di riferiment­o indispensa­bile in una contingenz­a così complessa. L’unica richiesta che va fatta al Campidogli­o e ai Municipi interessat­i è di andare avanti così, di non fermarsi, di non procedere per spot estemporan­ei: quello, sì, sarebbe destabiliz­zante.

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