Fioraio ruba una corona al cimitero
Arrestato il titolare cingalese di un banco a Prima Porta: «È stato un equivoco»
Sfoderando l’aplomb di un navigato Arsenio Lupin ha sottratto la corona di fiori, con tanto di nastro con su scritto il nome del defunto e dei suoi cari, da sopra una bara nella camera mortuaria nel cimitero di Prima Porta. E poi, tenendo lo sguardo basso con l’intento di diventare invisibile, Suranga Amila Patabadige Reanda, cingalese, 24 anni, si è incamminato verso l’esterno, liberandosi del nastro con altrettanta nonchalance. La sua passeggiata da sciacallo del cimitero è durata però pochi minuti. Un passante, colpito dall’atteggiamento anomalo del 24enne, ha avvisato i carabinieri della compagnia Cassia. Il ladro, accortosi dell’arrivo dei militari, ha provato a sbarazzarsi della corona. Senza, però, riuscirci. L’accusa contestata al cingalese è furto aggravato. L’episodio risale a sabato scorso, attorno alle 13.
Ieri si è svolta l’udienza di convalida, durante la quale l’indagato, privo di permesso di soggiorno, si è difeso sostenendo che si è trattato di un equivoco. Parole poco convincenti per il giudice che ha convalidato l’arresto, accogliendo così la richiesta del pm Massimo Macioce. Poi Reanda è tornato libero. Cosa avrebbe voluto fare della corona di fiori? Al riguardo non ci sono certezze. Quel che è sicuro è che il cingalese è un fioraio con un banchetto fuori dal cimitero. Il dubbio è che avesse intenzione di riciclare i fiori per formare e poi vendere una nuova corona.