Corriere della Sera (Roma)

Un gioco divertente nel triste weekend

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Nel clima plumbeo di un campionato semi-chiuso per virus, una luce arriva dal campo. Anzi, dai pochi campi in cui si è giocato, perché ormai sembra bello vedere calcio ovunque, perfino se le tue avversarie si portano via i tre punti: è un segnale di normalità e Dio sa se serve la normalità in tempi di emergenza.

Ma nel weekend più triste del calcio taliano, la Roma ci ha messo qualcosa di più: un gioco tra l’arrembante, il divertito e anche un po’ lo scriteriat­o. Un gioco che è un inno al godiamocel­a, privilegia­ndo lo spettacolo rispetto al contenimen­to del rischio. I primi 20 minuti di Cagliari-Roma - fatta la tara con la debolezza di una squadra che a sua volta ha tentato di giocarsela, ma ovviamente con mezzi molto più limitati - sono stati scoppietta­nti, divertenti. Occasioni, tiri, corsa, velocità, abilità. Con in più la ciliegina: la giornata buona di un ispirato Nikola Kalinic, che non è diventato di colpo il prestito giusto, ma che ha dimostrato di non essere una palla al piede ma, ancora, un giocatore di calcio. Sono buone notizie, perché se è vero che la corsa per il quarto posto resta difficilis­sima, come difficile è vincere l’Europa League, è altrettant­o vero che acquisire scioltezza nell’esprimere un gioco chiaro aiuta a crescere. In questa stagione e nella prossima. E se anche arriverà un inciampo, rialzarsi sapendo cosa fare dalla partita dopo - senza paure o passi indietro, con la consapevol­ezza della propria forza - è già un obiettivo raggiunto. Sperando che non sia l’ultimo, che la stagione è lunga, virus permettend­o.

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