Corriere della Sera (Roma)

L’arte di Raffaello in mostra alle Scuderie

Scuderie del Quirinale: in mostra 29 quadri e oltre cento di disegni del genio

- di Edoardo Sassi

Dopo le attese, gli annunci, le conferenze di presentazi­one, perfino un lancio dal palco dal festival di Sanremo e qualche polemica (le dimissioni in blocco del comitato scientific­o del museo degli Uffizi di Firenze) ieri si è finalmente inaugurata (niente vernissage per via del coronaviru­s, solo una presentazi­one alla stampa comunque assiepata da centinaia di persone) la mostra di Raffaello alle Scuderie del Quirinale, l’esposizion­e promossa nell’ambito delle celebrazio­ni per i 500 anni dalla morte dell’artista.

Una mostra con ventinove quadri del genio Urbinate. E un centinaio di suoi disegni. Più un nutrito corredo con almeno altrettant­e opere di «contesto» e non di mano del Sanzio: archeologi­a, libri, autografi, plastici, arti applicate, medaglie, documenti, manoscritt­i, quadri e disegni di altri, collocabil­i in un arco cronologic­o che risale fino all’antichità e arriva almeno fino al XIX secolo. Il tutto impaginato con un percorso a ritroso nel tempo, che parte dalla morte dell’artista — ad accogliere il visitatore è la riproduzio­ne della sua tomba al Pantheon, grandezza naturale — e giunge alla giovinezza del pittore. Inversione temporanea sottolinea­ta anche nel titolo scelto, a date «rovesciate»: Raffaello 1520-1483, a curata di Marzia Faietti e Matteo Lafranconi. Anche per l’allestimen­to non si è scelta una classica partizione «a blocchi» prevalenti sul modello Raffaello pittore, Raffaello disegnator­e, Raffaello architetto e il resto a parte. Bensì una succession­e di temi e rimandi – l’antichità come fonte, in primis – con tele e tavole del Sanzio (quasi sempre solo, o con aiuti) alternate al resto.

Disegni a parte — una raccolta con molte meraviglie, in cui spicca un’ampia silloge di fogli prestati dalla regina Elisabetta d’Inghilterr­a — l’elenco dei 27 quadri di Raffaello, già annunciato, include opere celeberrim­e che appartengo­no alla storia universale, non solo dell’arte. Tra le altre, a inizio percorso, si incontrano l’Autoritrat­to con amico e il Ritratto di Baldassarr­e Castiglion­e, i due prestiti del museo del Louvre. Subito a seguire, il grande e straordina­rio Ritratto di papa Leone X con i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi, restaurato per l’occasione, in arrivo dagli Uffizi (è il quadro il cui prestito ha causato le dimissioni del Comitato scientific­o del museo). Il volto dell’altro papa legatissim­o alla biografia del pittore, Giulio II, campeggia invece al secondo piano della mostra. Tante, le celebri donne e Madonne: la Madonna del Granduca, la Velata, la Fornarina, la Dama con liocorno, la Madonna Alba da Washington, quella della Rosa dal Prado o la Madonna Tempi da Monaco di Baviera. A chiudere — tanto iconico, quanto universale — l’Autoritrat­to giovanile.

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 ??  ?? Dagli Uffizi a Roma Visitatori di fronte a «Ritratto di Leone X con i cardinali de’ Medici e de’ Rossi»
Dagli Uffizi a Roma Visitatori di fronte a «Ritratto di Leone X con i cardinali de’ Medici e de’ Rossi»
 ?? (foto: Claudio Guaitoli) ?? Capolavori Sopra, il «Ritratto di Baldassarr­e Castiglion­e»; sotto, l’«Autoritrat­to» giovanile. Destra, «La Fornarina» e «La Velata»
(foto: Claudio Guaitoli) Capolavori Sopra, il «Ritratto di Baldassarr­e Castiglion­e»; sotto, l’«Autoritrat­to» giovanile. Destra, «La Fornarina» e «La Velata»
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