«Il costruttore Solness» di Ibsen, applausi a Orsini
Al Teatro Eliseo va in scena un testo del poeta e drammaturgo norvegese Henrik Johan Ibsen, e la diplomazia sbarca in via Nazionale per sostenere la cultura del proprio Paese, e applaudire i nostri interpreti. L’ambasciatore di Norvegia in Italia Margit F. Tveiten (considera l’Italia «l’essenza delle fondamenta dell’Europa»), l’altra sera era in platea insieme al consorte e ad una rappresentanza della sede diplomatica romana, per assistere al debutto dello spettacolo «Il costruttore Solness» con Umberto Orsini, diretto da Alessandro Serra (autore anche di una bella foto di scena del protagonista). La voglia di fare e di vivere, il teatro è troppo forte, la sala si riempie come accade ad ogni premiere, di tantissimi colleghi degli attori in scena, sei in tutto compresa Lucia Lavia, figlia del grande Gabriele Lavia, festeggiata dai fratelli Lorenzo e Maria. Anche Massimo Popolizio è voluto passare in camerino per salutare Orsini prima dell’apertura del sipario. La storia del grande costruttore Solness che edifica la propria fortuna sulle ceneri della casa di famiglia della moglie e teme l’avanzare dei giovani, ha attirato l’attenzione, tra gli altri, di Glauco Mauri, Paola Quattrini (informale chic, con jeans grigio e marsupio legato alla vita), Roberto Sturno e Sandra Toffolatti. C’erano anche Maria Rosaria Omaggio, il regista Piero Maccarinelli, Giulio Base, Roberto Ciufoli, Blas Boca Rey, l’autore teatrale e scrittore Edoardo Erba, la produttrice cinematografica Raffaella Azim e Rosanna Cancellieri, con pelliccia e basco nero alla francese.
Sul palco Tra i 6 attori c’è Lucia Lavia, figlia di Gabriele, festeggiata dai fratelli Lorenzo e Maria