I presidi: lezioni online? Qui non possiamo
I presidi lanciano l’allarme: solo il 13% ha una connessione veloce
«Le scuole non sono ancora pronte per le lezioni online». Lo dicono i presidi di Roma e del Lazio considerando che solo il 13% degli istituti ha una connessione veloce. L’esperto Alfonso Benevento: «Non tutti gli insegnanti hanno internet veloce a casa».
Le scuole non sono ancora pronte per le lezioni online. Lo dicono i presidi di Roma e del Lazio considerando che solo il 13% degli istituti, più o meno, ha una connessione veloce. Certo adesso, dopo la decisione del Governo di chiuderli tutti, questo dato è ininfluente, però Alfonso Benevento, esperto di didattica educativa e consulente dell’Associazione nazionale presidi del Lazio, vuole comunque fare notare: «Ci si può organizzare con modi arrangiati, via Skype o caricando lezioni su Youtube, ma non è vero e-learning: per una didattica virtuale servono sicurezza, reperibilità di documenti e scambio visivo. Non tutti gli insegnanti hanno internet veloce a casa, li obbligheremo a usare il cellulare? Tutti i docenti sanno caricare e condividere i documenti? E le elementari? Cioè i bambini che hanno bisogno di un aiuto anche solo per accendere il pc, come fanno? Chiediamo a nonni e tate di assisterli? E potrei continuare a lungo...».
Il fatto è che sono tutti rimasti spiazzati da questa decisione. Nessuno, a Roma 520 mila studenti, la quota maggiore dei 730 mila delle altre province Lazio - pensava che alla fine anche qui chiudessero le scuole. Infatti al liceo Scientifico Keplero, a Marconi, ieri protestavano per la sporcizia e promettevano nuovi azioni più eclatanti per domani: «Polvere ovunque e niente sapone», denunciavano fuori dalla scuola Maxim e Flavio. Sorpresi anche al Virgilio, dove sono invece arrivati nuovi detergenti e disinfettanti: «Noi abbiamo la maturità», dice Federica Finiguerra. «E io, nel caso, non vorrei il 6 politico, non sarebbe giusto perché ho una media più alta», aggiunge Sofia Mataretti. Dario Rapiti, coordinatore della Rete degli studenti medi del Lazio, chiede di «dedicare uguale attenzione anche alla tutela dello studio: implementiamo subito nuovi strumenti di didattica a distanza, nel Lazio non c’è quasi nulla». Parole condivise da Tiziana Sallusti del liceo Mamiani di Prati: «Abbiamo piattaforme e registro elettrico, ma sono sistemi usati per piccole riunioni o condivisione di materiali, cercheremo di fare il possibile, ma sarà complicato, le piattaforme hanno bisogno di una connessione di altissimo livello che non tutti dispongono». D’accordo Paolo Pedullà del Tasso: «È tutto da preparare». Cristina Costarelli, preside del Newton di viale Manzoni dice che «siamo abbastanza allenati con registro elettronico, ma speriamo la chiusura non sia troppo lunga». All’Agrario Sereni sulla Prenestina la preside Patrizia Marini: «Abbiamo implementato l’uso del digitale. Ora aspettiamo le autorizzazioni per la piattaforma G Suite di Google».