Giù uno stabilimento, diverrà spiaggia
Raggi a Ostia per le ruspe in azione . Demolita «L’Arca», una struttura abusiva
Dopo l’abbattimento delle ville dei Casamonica alla Romanina nel novembre 2018, le ruspe del Comune arrivano sul litorale. Ieri a Ostia è stato demolito l’ex stabilimento balneare «L’Arca» (costo dei lavori 130 mila euro): le strutture abusive sono state smantellate e l’area è stata bonificata, per trasformarla in spiaggia libera.
Dopo l’abbattimento delle ville dei Casamonica alla Romanina nel novembre 2018, le ruspe del Comune arrivano sul litorale. Ieri a Ostia è stato demolito l’ex stabilimento balneare «L’Arca» (costo dei lavori 130 mila euro): le strutture abusive sono state smantellate. L’area bonificata diventerà spiaggia libera.
Il dipartimento Urbanistica ha ricostruito l’iter amministrativo per cui l’ex Colonia marina risultava concessionaria dell’area se non fosse che, dalle verifiche svolte, l’assegnazione è risultata illegittima. «I permessi non erano corretti – ha ribadito la presidente del X Municipio, Giuliana Di Pillo –. Non c’era interesse pubblico ad acquisire queste strutture, quindi vengono giù». La sindaca, Virginia Raggi, intervenuta assieme a Paolo Ferrara, ex capogruppo M5S in assemblea capitolina, residente a Ostia, ha insistito sull’importanza di riqualificare il territorio all’insegna della legalità: «I cittadini meritano un mare pulito, fruibile ed a norma di legge». Raggi ha anche parlato del «lungomuro che offusca la visuale», altro sfregio al paesaggio che il Campidoglio vorrebbe eliminare, sebbene il piano non sia ancora partito. Alle sue parole gli oppositori, capitanati dal consigliere dem, Athos De Luca, hanno risposto con cori di protesta, mostrando cartelli con messaggi come «Basta farse sulle spiagge» e «Raggi con la lobby del lungomuro». Critiche anche da FdI: «Bene la demolizione dell’ex Arca, ma Raggi continua a far finta di non vedere altre situazioni di illegalità che persistono nel nostro territorio – ha ricordato il capogruppo FdI del X Municipio, Pietro Malara – come l’ex colonia Vittorio Emanuele III, occupata da centinaia di immigrati».
Mentre i supporter dei Cinque
stelle facevano quadrato, la prima cittadina accusava le forze di minoranza: «Il Municipio deve approvare il Pua, il Piano di utilizzo degli arenili che consentirà di velocizzare gli abbattimenti. Le opposizioni spesso occupano l’aula per evitarne l’approvazione, vogliono mantenere lo status quo: dovrebbero fare pace col cervello». Dopo essersi spostata all’ex «Spiaggetta», dove sono stati eseguiti altri interventi, la sindaca è tornata ad attaccare: «Perché le opposizioni occupano? Che interessi state difendendo? Con il Pua gli abbattimenti si fanno prima. Facciamolo insieme, altrimenti lo faremo da soli». Soddisfatto il presidente M5S della commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra: «Un altro abbattimento, un altro pezzo di territorio riconsegnato ai cittadini». Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha definito l’intervento «un forte segnale e una vittoria della legalità» in linea con altri big del Movimento che hanno rimarcato l’importanza dell’operazione.