Corriere della Sera (Roma)

Condanna a 5 anni per il «maniaco degli ascensori»

La condanna per le ragazze violentate

- G. De Santis

È stato condannato a 5 anni e 8 mesi Andrea Albani, 43 anni, accusato di violenze sessuali, compiute all’interno di ascensori dei condomini.

È stato condannato a cinque anni e otto mesi di reclusione Andrea Albani, 43 anni, accusato di cinque violenze sessuali, alcune compiute all’interno degli ascensori dei condomini, altre provate negli atri dei palazzi. Due gli episodi per cui invece è stato condannato per minacce, avendo obbligato le vittime ad assistere alle sue perversion­i. Il pm Francesca Passaniti aveva chiesto una condanna a sei anni e otto mesi. La sentenza è stata pronunciat­a al termine del rito abbreviato.

L’imputato, con precedenti specifici, ha agito per sei mesi, tra febbraio e agosto dello scorso anno. In quest’arco di tempo si è mosso tra il quartiere Trieste e Africano fino a piazza Bologna e Re di Roma. Il metodo, sempre lo stesso: ogni volta ha scelto prima la donna da adescare. L’ha seguita finché è entrata nel condominio. Poi, secondo le circostanz­e, ha optato per il luogo in cui assalirla. Determinan­te per inchiodarl­o è stato il racconto di una 13enni aggredita al ritorno a casa. È stata lei ad aver descritto con precisione il maniaco. Questa la sua ricostruzi­one: se lo è visto entrare nell’ascensore e allora ha implorato di lasciarla stare. Poi, vedendo che l’uomo non avrebbe desistito dal molestarla, si è messa a urlare, costringen­dolo alla fuga. Ad arrestarlo sono stati i carabinier­i, che sono ricorsi anche a un gruppo nato su Facebook per scovare il maniaco. Una donna, nel quartiere, ha allertato gli abitanti della zona di piazza Bologna, descrivend­o il tipo di aggression­e subita. A quel punto, le è stata mostrata una vecchia foto segnaletic­a ed è stato possibile incastrarl­o in modo definitivo lo scorso settembre. Le accuse contestate ad Albani, come detto, sono anche di minacce. In un caso l’imputato ha pedinato la vittima con la sua macchina. All’improvviso è sceso dall’auto. Le ha gridato di fermarsi, si è calato i pantaloni e l’ha costretta ad assistere alle sue perversion­i. Un atteggiame­nto simile lo ha replicato con un’altra donna, bloccandol­a mentre attraversa­va le strisce pedonali. Gli adescament­i sono avvenuti a tutte le ore del giorno, dal pomeriggio alla notte.

Accusa Il pm aveva chiesto 6 anni e otto mesi di carcere

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