Vigili del fuoco in quarantena «Capannelle come una prigione»
Allievi pompieri in quarantena: 45 in caserma, 600 a casa. Il Comando: i contagiati stanno bene
Per qualcuno dei 45 allievi vigili del fuoco in quarantena «Capannelle è come una prigione, senza tv e internet». Per altri è una prova di coraggio per chi deve salvare persone in pericolo. Storie dalle Scuole dei pompieri, chiuse dopo tre casi di contagio. A Montelibretti in isolamento ci sono gli istruttori. Morale alto, umore buono.
Sono rimasti in 45, dei circa 650 che all’inizio di maggio dovrebbero terminare il corso per diventare vigili del fuoco. Adesso sono chiusi nelle loro stanze, in sorveglianza sanitaria, dopo che tre colleghi sono stati trovati positivi: in due, un piacentino e un trapanese, sono ricoverati all’ospedale Spallanzani in isolamento, mentre un altro si trova a Monte Castrillo, in provincia di Terni. Anche lui non può uscire da casa fino a nuovo ordine. È questa la situazione degli allievi pompieri delle Scuole centrali antincendi di Capannelle, al centro di una delle situazioni d’emergenza emerse a Roma, anche se poi nessuno dei contagiati risiede nella Capitale.
«Siamo in una situazione al limite del carcere», si dice nel passaparola fra i «quarantenati» aspiranti pompieri, che hanno interrotto l’addestramento il 28 febbraio scorso e non sono più usciti dalla storica caserma di via Appia. «Ognuno di noi è chiuso in una stanza, in isolamento, senza tv, internet e libri. Se va bene, non usciremo prima di due settimane», raccontano ancora. Il Comando sta cercando di fornire copertura wi-fi. La speranza di molti è di tornare a casa al termine dell’isolamento, «perché altrimenti riprenderemo subito con chi ritorna con il rischio di ricominciare daccapo quest’odissea».
Una situazione complicata entro il Raccordo anulare, con il Comando generale dei vigili del fuoco che proprio ieri - dopo le polemiche dei giorni scorsi dei sindacati di categoria - ha sottolineato come «stanno bene i tre allievi contagiati, due dei quali asintomatici e uno con un leggero stato febbrile.
Alle Scuole sono state adottate fin dal primo accertamento (il 21 febbraio scorso) tutte le misure di sicurezza e di sorveglianza stabilite dalla preposta task force e dai medici infettivologi dello Spallanzani. In particolare è prevista al momento la sorveglianza attiva all’interno della struttura per 45 allievi entrati in contatto con i tre positivi. Per altri 129, tutti asintomatici - ha proseguito il Comando -, l’autorità sanitaria ha disposto il rientro presso i rispettivi domicili, in regime di sorveglianza sanitaria passiva».
Alcuni sono stati trasferiti con pullman del Corpo dei vigili del fuoco. Altri sono tornati da soli a casa, ma non con mezzi pubblici, mentre in 500 si trovano nelle loro abitazioni sempre in sorveglianza passiva. Alcuni istruttori dell’87° e dell’88° Corso sono invece in quarantena nella struttura dei pompieri a Montelibretti. Il morale è alto, l’umore sembra buono. Sono giorni complicati, senza sapere come andrà a finire. Ma loro sono già vigili del fuoco mentre gli allievi vogliono diventarlo. Qualcuno di loro l’ha presa già come una prova. Da superare. Ma secondo Pompeo Mannone, segretario della Fns Cisl, «l’emergenza a Capannelle non è stata gestita con la dovuta tempestività: il personale ha ricevuto scarse e frammentarie comunicazioni. La gestione tardiva della situazione testimoniano preoccupanti limiti di valutazione del pericolo potenziale che si poteva avere in un luogo che ospita centinaia di corsisti e di formatori provenienti da ogni regione italiana».